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Nuova sede polizia locale, respinto l’11esimo ricorso

22 agosto 2024 | 09:11
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Nuova sede polizia locale, respinto l’11esimo ricorso

Il Consiglio di Stato dà ancora torto alla famiglia Fornaciari

REGGIO EMILIA – Nuova vittoria del Comune di Reggio Emilia al Consiglio di Stato, dove l’ennesimo ricorso presentato contro il progetto di realizzazione della nuova sede della Polizia locale (l’11esimo) è stato respinto. Il ricorrente era ancora la famiglia Fornaciari, proprietaria dell’ex fabbrica Enocianina – da demolire – e delle aree in viale IV Novembre (in zona stazione) che l’amministrazione comunale ha deciso di espropriare per costruire l’edificio che sostituirà il Comando ormai angusto di via Brigata Reggio.

Il ricorso era stato presentato nel 2021, è stato discusso il 13 giugno scorso e la sentenza è stata pubblicata oggi. Nell’atto Fornaciari ha ancora una volta sostenuto che il complesso immobiliare oggetto del contendere non sarebbe dismesso e che una sua parte sarebbe adibita ad abitazione privata della famiglia. Già una precedente sentenza del 2020 aveva però stabilito che “nessuna prova viene allegata a sostegno dell’affermato utilizzo dell’immobile residenziale presente quale prima casa da parte della famiglia Fornaciari, smentito invece dagli esiti degli accertamenti effettuati dal Comune”, che aveva dimostrato il mancato ritiro della posta e l’assenza di letture dei contatori dell’acqua.

Per quanto riguarda invece l’attività della fabbrica (la cui sede legale è a Milano), l’Inps di Reggio ha certificato che l’Enocianina non ha dipendenti dall’ottobre del 2010, mentre l’Inail ha confermato che la ditta, operante dal 1976, ha cessato l’attività a dicembre del 2015. Una novità dell’ultimo ricorso è costituita invece dal “suggerimento” di altre aree presenti in zona che il Comune avrebbe potuto utilizzare e che, secondo Fornaciari, sono state scartate in maniera “illogica”. Si tratta nello specifico di due superfici: una tra le vie Ritorni, Paradisi ed Emilia a Ospizio e l’altra tra le vie Vecchi e Sani e piazza Secchi.

Il ricorso cita anche il complesso abbandonato dell’ex calzificio, “Max Mara” che avrebbe goduto di “una superficie più che doppia” oltre che di un duplice accesso rispetto all’area espropriata. Il nuovo Comando è un’opera che comporta un investimento di circa 7 milioni di euro, dei quali 5,5 finanziati dal Comune e 1,5 dalla Regione. Il progetto è stato presentato dal Comune di Reggio Emilia nel giugno 2020. La posa della prima pietra era prevista per il settembre del 2022 e il termine dei lavori nel 2025, ma una pioggia di ricorsi ha fatto rallentare e slittare la road map.

Il contenzioso legale si è snodato su due filoni principali: prima l’opposizione della famiglia Fornaciari con una decina di ricorsi, tutti vinti dal Comune. Poi il ricorso della Falco Group Srl, l’azienda che ha perso la gara per l’esecuzione dei lavori, che si è rivolta al Tar in prima istanza e al Consiglio di Stato in seconda istanza vedendo però disattese le sue aspettative in entrambi i gradi di giudizio.