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Truffata, vince causa contro banca che non vuole risarcirla

27 agosto 2024 | 13:23
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Truffata, vince causa contro banca che non vuole risarcirla

L’anziana, che era rimasta vittima di una truffa telefonica, ha ottenuto un risarcimento di 16mila euro

REGGIO EMILIA – Una donna reggiana, rimasta vittima di una truffa telefonica, ha vinto una causa contro la sua banca che non voleva restituirle le somme che le erano state sottratte in maniera fraudolenta. A segnalare la vicenda – avvenuta lo scorso marzo – è Confconsumatori che ha assistito la vittima del raggiro.

Quest’ultima aveva ricevuto una telefonata da parte del proprio istituto di credito, che la avvertiva che dal suo conto corrente erano stati eseguiti 13 bonifici, nel giro di pochi minuti, in favore di soggetti sconosciuti per un totale di circa 19.000 euro. La donna aveva quindi chiesto il blocco del conto e la restituzione delle somme ma, per la banca, quei bonifici risultavano correttamente eseguiti e sarebbe stata la stessa cliente ad autorizzarli, magari inavvertitamente, ingannata dalla telefonata di un falso operatore bancario.

La reggiana, con l’aiuto di Confconsumatori si è rivolta all’Arbitro bancario finanziario che, con una recente delibera, ha sancito un concorso di colpa della banca per non aver offerto, al momento dell’apertura del servizio di home banking, il servizio di sms alert che avrebbe potuto consentire alla persona di bloccare sul nascere la truffa e, quantomeno, di impedire la maggior parte dei bonifici fraudolenti.

Inoltre, l’arbitro ha rilevato che i bonifici, quasi tutti di un importo compreso tra i 1.490 e i 1.500 euro, erano stati effettuati sempre in favore degli stessi due soggetti. Pertanto, secondo le normative, dopo il secondo bonifico dello stesso importo in favore del medesimo soggetto il sistema avrebbe dovuto bloccare i trasferimenti successivi e ottenere una specifica autorizzazione del cliente.

Per questi motivi l’arbitro ha infine disposto in favore della vittima della truffa un rimborso di circa 16.000 euro.