
Il primo semestre del 2024 vede una crescita del 5,5% nella città estense e un calo del 5,4 nella nostra
REGGIO EMILIA – I flussi turistici dei primi sei mesi dell’anno si annunciano in crescita per Modena e in calo a Reggio Emilia. Ma in entrambe le province c’è bisogno di personale qualificato che gli operatori del settore faticano a reperire.
Lo si legge in un’analisi di Lapam Confartigianato secondo cui, in dettaglio, negli ultimi tre mesi estivi, ci sono stati 539.000 pernottamenti in provincia di Modena, di cui quasi un terzo di turisti stranieri. Le proiezioni fatte da Lapam considerando il primo semestre del 2024, invece, parlano di una crescita del 5,5% dei pernottamenti rispetto all’analogo periodo del 2023.
Nel reggiano il trend è opposto: le stime indicano un -5,4% di pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e un calo dell’11,5% rispetto ai primi sei mesi del 2019. Dunque a Reggio i visitatori non hanno ancora recuperato i livelli pre covid. Per quanto riguarda la domanda di lavoro, nell’estate appena trascorsa le imprese modenesi avevano previsto 2.210 nuove entrate, cioè 1.300 ingressi in meno rispetto al 2023.
A Reggio i nuovi contratti attesi erano 1.850, con 400 unità in meno rispetto alla scorsa estate. Guardando ai restanti mesi dell’anno Daniele Casolari, responsabile delle categorie del commercio (Licom) di Confartigianato afferma: “Sicuramente, come avevamo già segnalato nei mesi precedenti, una delle criticità maggiori sarà reperire quelle figure professionali di cui gli operatori del settore hanno necessità”.
Infatti, “Modena, dall’Appennino fino alla città, grazie alla sua grande offerta di prodotti e servizi richiama diversi turisti, non solo provenienti dalla nostra regione ma anche da altre parti d’Italia e persino del mondo. Il rischio è che senza lavoratori si comprometta proprio la qualità dell’offerta stessa”.
Anche Reggio risulta attrattiva “nonostante faccia fatica a recuperare i livelli pre covid in termini di pernotti”. Dunque, prosegue Casolari, “abbiamo bisogno di sensibilizzare i giovani e invogliarli a intraprendere un percorso di crescita che può essere molto gratificante nei settori a oggi più carenti di figure professionali specializzate. La formazione diventa dunque un aspetto fondamentale”.
Per questo “come associazione vogliamo sensibilizzare anche gli operatori stessi a una cultura dell’esperienza: non solo da tramandare ai giovani per farli appassionare alla storia e alle tradizioni locali, così da poterle offrire anche ai turisti, ma anche per diversificare l’offerta”.
Insomma, conclude l’esponente di Confartigianato, “per emergere è necessario distinguersi e offrire una vera e propria esperienza al visitatore, anche implementando la conoscenza delle lingue straniere, rinnovando costantemente le proprie proposte così da diversificare l’offerta e aumentare la qualità”.