Abuso d’ufficio, Nordio: “Reato abolito non rivive con sentenza Consulta”

Il ministro interviene sull’istanza di legittimità costituzionale presentata dalla Procura di Reggio Emilia al Tribunale dove si celebra il processo per i fatti di Bibbiano: “Penso che sarà dichiarata inammissibile”
REGGIO EMILIA – “Da modesto costituzionalista credo che sia una bella pensata: perché come si fa a pensare che una norma che abolisce un reato sia incostituzionale. Se paradossalmente fosse eliminata questa norma che cosa fai? Fai rivivere un reato che è stato abolito da una norma di legge? L’incostituzionalità di una norma che abolisce un reato è una contraddizione ‘in adiecto’, perché, anche se paradossalmente fosse accolta dalla Corte, una volta eliminato il reato non può rivivere a seguito di una sentenza della Corte costituzionale. Sarebbe una retroattività della legge penale che è inammissibile dalla stessa Costituzione. Penso proprio che sarà dichiarata inammissibile”.
Lo dice il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine di una conferenza stampa in via Arenula, a chi gli chiede dell’istanza di legittimità costituzionale presentata dalla Procura di Reggio Emilia al Tribunale, dove si celebra il processo per i fatti di Bibbiano, affinché la Consulta si esprima sul decreto del Governo che ha eliminato il reato. Tra gli imputati accusati di abuso d’ufficio c’è anche l’ex sindaco di Bibbiano Andrea Carletti. I pm chiedono alla Corte costituzionale se l’abrogazione dell’abuso d’ufficio non sia rilevante nel processo.