Alessandro Gherardi, da chitarrista a liutaio per amore del legno

L’artigiano 31enne domani aprirà, in via Martiri di Minozzo 6, nel quartiere della Rosta Nuova, la sua bottega di liuteria
REGGIO EMILIA – “All’inizio non sapevo neppure che esistesse questo mestiere, ma l’idea di trasformare un pezzo di legno in uno strumento musicale mi ha affascinato fin da subito”. Lo racconta Alessandro Gherardi, l’artigiano 31enne che domani aprirà in via Martiri di Minozzo 6, nel quartiere della Rosta Nuova, la sua bottega di liuteria. Nel suo laboratorio il legno prende forma, suona e si racconta. Gherardi non si limita infatti alla produzione di strumenti, ma punta soprattutto a farsi conoscere per la manutenzione e la riparazione degli strumenti ad arco, offrendo un servizio utile e prezioso ai musicisti locali.
La storia di Alessandro nasce in Svezia, paese in cui ha vissuto da bambino. È proprio nelle scuole svedesi, dove laboratori manuali come la falegnameria sono parte integrata della didattica, che ha scoperto la passione per il legno. Racconta: “In quegli anni ho creato per la prima volta giocattoli e piccoli oggetti e da allora il mondo del legno mi è entrato dentro”. Una volta tornato in Italia, Gherardi ha proseguito gli studi al liceo artistico Gaetano Chierici di Reggio Emilia, indirizzo falegnameria, ed è qui che ha scoperto per la prima volta l’arte della liuteria.
Dopo il diploma, ha proseguito gli studi alla Scuola di Liuteria “Bottega di Parma”, del Maestro Desiderio Quercetani, un percorso che gli ha permesso di unire due sue grandi passioni: il legno e la musica.
Fin da ragazzo Gherardi ha suonato la chitarra, un’abilità che gli ha offerto l’opportunità di avvicinarsi al mondo della musica in maniera autentica. Per comprendere al meglio le esigenze dei suoi clienti, ha iniziato anche a prendere lezioni di violino e violoncello. Spiega: “Molti liutai sono anche musicisti, e questo può influire sulla percezione dello strumento. Volevo essere in grado di capire davvero cosa cerca un musicista nel suo violino o nel suo violoncello”.
Alessandro Gherardi al lavoro
Tuttavia, Gherardi sa bene che i liutai-musicisti possono cadere nella tentazione di modificare gli strumenti secondo il proprio gusto ed è quindi una sfida per loro
riuscire a essere sempre obiettivi e imparziali.
Secondo Gherardi, il futuro della liuteria, soprattutto in piccole e medie realtà, non sta solo nella vendita di nuovi strumenti, ma nel saper offrire assistenza e manutenzione, specialmente in situazioni di urgenza. Dice: “È fondamentale guadagnarsi la fiducia dei musicisti e trattare il loro strumento, che è quasi come un figlio per loro, con il massimo rispetto e cura”.
La costruzione di uno strumento richiede materiali pregiati e tecniche specifiche. Gherardi utilizza principalmente abete rosso di risonanza proveniente dal Trentino e acero marezzato dalla Slovenia. Spiega: “Per la cassa di risonanza di tutti gli strumenti a corda, dal pianoforte al violino, serve l’abete rosso, mentre l’acero viene scelto soprattutto per motivi estetici e strutturali”. Il processo di lavorazione invece è interamente manuale, utilizzando sgorbie, pialle e raspe.
Dice Gherardi: “La cosa incredibile è che questo è un mestiere che si tramanda dal Seicento seguendo da sempre la stessa tradizione tecnico-artistica”.
Gherardi incoraggia chiunque voglia intraprendere questa professione ad avere pazienza e a perfezionare la propria manualità. Conclude: “In Italia abbiamo una tradizione secolare di liuteria, con molte scuole prestigiose, come quella di Cremona, che è una vera e propria scuola superiore, oltre a numerose scuole private. Ma oltre alla tecnica, serve soprattutto fiducia e rispetto per lo strumento del musicista”.
Con impegno e passione, Alessandro Gherardi continua a dar lustro all’arte della liuteria, portando avanti una tradizione secolare. La sua bottega ha la potenzialità di essere un punto di riferimento per i musicisti della città, un luogo dove ogni strumento potrà trovare nuova voce e nuova vita.