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Angeli e Demoni, la procura: “Incostituzionale abrogarare l’abuso d’ufficio”

10 settembre 2024 | 10:15
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Angeli e Demoni, la procura: “Incostituzionale abrogarare l’abuso d’ufficio”

La pm Salvi chiede alla Corte costituzionale di esprimersi sul decreto del Governo che ha eliminato il reato, in vigore dal luglio scorso, che è contestato a molti nel processo

REGGIO EMILIA – L’abrogazione del reato d’abuso d’ufficio è contro la Costituzione. A sostenerlo è la Procura di Reggio Emilia che, nel corso dell’udienza di oggi del processo “Angeli e demoni” sugli affidi dei minori in val d’Enza, ha depositato un atto, a firma del sostituto procuratore Valentina Salvi, che chiede alla Corte costituzionale di esprimersi sul decreto del Governo che ha eliminato il reato, in vigore dal luglio scorso.

Il pubblico ministero ha chiesto innanzitutto ai giudici di valutare se l’abrogazione del reato è rilevante nel processo che si sta celebrando, ma la risposta sembra affermativa.

Ne devono infatti rispondere alcuni imputati eccellenti- tra i 17 totali- come il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti (a cui è rimasto solo questo capo di imputazione per l’affidamento senza gara del servizio di psicoterapia alla onlus “Hansel& Gretel” di Claudio Foti, psicoterapeuta già sottoposto a processo e assolto in appello e in Cassazione) o l’ex capo dei servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza Federica Anghinolfi.

Ma anche il braccio destro di quest’ultima Francesco Monopoli e alcune mamme affidatarie. Per queste posizioni i difensori avranno gioco facile a chiedere il non luogo a procedere perchè l’abuso d’ufficio non è più un reato, e la Procura reggiana, guidata da Calogero Gaetano Paci, punta dunque a scongiurare questo scenario. La Corte del tribunale di Reggio, comunque, dovrebbe pronunciarsi a stretto giro, probabilmente già nella prossima udienza.