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Bagnolo, incontro su autonomia differenziata

6 settembre 2024 | 14:55
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Bagnolo, incontro su autonomia differenziata

Lunedì alle 18,30, alla Gelateria K2 una serata dedicata alle ragioni “per dire no a un decreto che spacca l’Italia e colpisce cittadini e Comuni”

BAGNOLO (Reggio Emilia) – Lunedì alle 18,30, alla Gelateria K2 Piazzetta degli Incontri in via della Repubblica a Bagnolo, si terrà un incontro organizzato e promosso dal Comitato bagnolese No Autonomia Differenziata, a favore del Referendum popolare contro la contro la Legge Calderoli n°86/2024, entrata in vigore il 13 luglio che attua l’autonomia differenziata fra le Regioni.

Interverranno Ilenia Malavasi deputata Partito Democratico, Stefania Ascari deputata Movimento 5 Stelle e Enrico Panini componente segreteria nazionale Sinistra Italiana con delega agli enti locali. Modera l’incontro Paolo Pergolizzi direttore di ReggioSera

Scrivono gli organizzatori: “Un occasione per approfondire il tema e proseguire nella raccolta firme per abrogare totalmente la legge con un Referendum popolare. L’autonomia differenziata spacca il Paese fra Regioni deboli e Regioni forti, attua una divisione nel Paese, inoltre al suo interno contiene l’arretramento dei diritti e della libertà dei cittadini e dei lavoratori portando incalcolabili danni allo sviluppo sociale ed economico dell’Italia. Tanti sono gli effetti collaterali dell’autonomia differenziata, questa legge consente la possibilità di riconoscere livelli diversi di autonomia alle Regioni italiane e le materie nelle quali gli enti regionali potranno chiedere un livello di autonomia differenziata, rispetto alle altre, sono ben 23. Tra queste spiccano la tutela della salute, l’istruzione, lo sport, l’ambiente, l’energia, i trasporti, la cultura e il commercio estero”.

Secondo gli organizzatori dell’incontro “la legge aumenta le diseguaglianze e limita l’accesso alla sanità pubblica, alla scuola pubblica della quale verrà snaturata l’autonomia di insegnamento, al trasporto pubblico locale diviso in 20 regolazioni diverse, ai diritti costituzionali delle persone trattate diversamente a seconda di dove vivono. I firmatari evidenziano la loro totale contrarietà all’affermazione di cittadini di serie A e di serie B. Inoltre impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e frena lo sviluppo”.