Italia e mondo

Esplosi i cercapersone di Hezbollah in Libano e in Siria: 8 morti e 2.500 feriti

17 settembre 2024 | 17:23
Share0
Esplosi i cercapersone di Hezbollah in Libano e in Siria: 8 morti e 2.500 feriti

Secondo alcune fonti le esplosioni sarebbero state causate da un attacco alle reti di comunicazione interne. Anche l’ambasciatore iraniano è rimasto ferito, riporta Haartez

ROMA – Oggi, a mezzogiorno, sono esplosi simultaneamente i cercapersone dei miliziani Hezbollah a Beirut, nel sud del Libano, e a Damasco, in Siria. Lo riportano i media israeliani. Una bambina di 10 anni ha perso la vita in seguito a una delle esplosioni. Complessivamente è di otto morti e circa 2.800 feriti, di cui 200 in condizioni critiche, il bilancio delle esplosioni. Lo ha reso noto il ministero della Sanità libanese, precisando che la maggior parte delle esplosioni hanno causato ferite alle mani e al volto. Le esplosioni sarebbero il risultato di un attacco alle reti di comunicazione interne di Hezbollah. Anche l’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani, è stato ferito. La notizia è riportata da Haartez.

I media libanesi, citando fonti sanitarie locali, riferiscono che i feriti sono centinaia. Le zone più colpite includono la periferia sud di Beirut, la valle della Bekaa e il sud del Libano, aree chiave per Hezbollah e già coinvolte nel conflitto con Israele. Fonti della sicurezza israeliana sostengono che i cercapersone esplosi appartengono a un modello utilizzato da Hezbollah solo da pochi mesi. Channel 12 riferisce che l’attacco è stato ben coordinato.

L’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha preso le distanze da un collaboratore del primo ministro, che sui social ha insinuato un coinvolgimento di Israele nell’attacco. Un video circolato sui social mostra l’esplosione di uno dei dispositivi: un uomo alla cassa di un negozio viene colpito dalla deflagrazione insieme ad altre persone presenti.

Il ministero della Salute di Beirut ha lanciato un appello urgente per la donazione di sangue. Gli ospedali delle zone colpite sono stati invitati a coordinarsi con il ministero per gestire l’emergenza e trasferire i feriti.