
Pena convertita in 1.500 ore di lavori socialmente utili: concordata con l’accusa anche una confisca di 84.100 euro. Via libera anche per Signorini. Ora la decisione spetta al Gip
ROMA – Svolta nell’inchiesta per corruzione elettorale che ha coinvolto la Regione Liguria: l’ex governatore Giovanni Toti ha raggiunto un accordo con la Procura di Genova per patteggiare una pena di due anni e un mese. La pena sarà scontata tramite 1.500 ore di lavori di pubblica utilità, oltre alla confisca di 84.100 euro. Il Gip dovrà ora confermare l’accordo, ma l’esito appare scontato.
Anche Paolo Signorini, ex presidente del porto di Genova, ha trovato un’intesa per patteggiare una pena di tre anni e cinque mesi, che potrebbe evitargli il carcere. Resta invece incerto l’orientamento di Aldo Spinelli, imprenditore e altro imputato chiave nel processo, anch’egli sottoposto a giudizio immediato.
Toti era stato arrestato e messo agli arresti domiciliari il 7 maggio, ma era stato rilasciato a inizio agosto dopo le dimissioni da presidente della Regione Liguria. L’inchiesta ruota attorno alle accuse di corruzione impropria e finanziamento illecito ai partiti. Mentre per gli inquirenti l’accordo rappresenta una conferma della validità del lavoro svolto, Toti ha espresso sentimenti contrastanti, dichiarando che il patteggiamento lascia “l’amarezza di non perseguire fino in fondo le ragioni di innocenza” ma anche “il sollievo di vederne riconosciuta una buona parte”.
Le elezioni per la Regione Liguria sono previste per il 27 e 28 ottobre, con Andrea Orlando candidato per il centrosinistra e Marco Bucci per il centrodestra.