I dipendenti del gruppo, compresi gli operai in cassa integrazione, hanno ricevuto dall’azienda una mail con agevolazioni per l’acquisto di una vettura del tridente a un prezzo agevolato
ROMA – La recente comunicazione di Stellantis ai lavoratori di Mirafiori, che offre la possibilità di acquistare modelli Maserati a condizioni agevolate, ha suscitato diverse reazioni. La proposta ha lasciato perplessi molti operai, già duramente colpiti dalla crisi dello stabilimento, dove attualmente si producono la Fiat 500 elettrica e le Maserati. La maggior parte dei lavoratori è in cassa integrazione o in contratti di solidarietà, con stipendi intorno a 1.100-1.200 euro al mese, ben lontani dal potersi permettere auto di lusso come il modello Maserati Grecale, il cui prezzo parte da circa 80.000 euro.
Giacomo Zulianiello, delegato Fiom, ha sottolineato l’ironia di questa offerta, considerando la realtà economica dei lavoratori, molti dei quali faticano ad arrivare a fine mese. La crisi a Mirafiori ha ridotto le attività produttive, lasciando gli operai in una situazione di incertezza lavorativa.
Anche Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e deputata del M5S, ha espresso indignazione per l’episodio. Ha sottolineato il paradosso di una multinazionale che, da anni, ha spostato parte della produzione fuori dall’Italia e ha proposto ai lavoratori trasferimenti in Polonia, mentre gli stipendi dei top manager superano di gran lunga quelli degli operai. Appendino ha proposto una “regola Olivetti”, secondo la quale nessun dirigente dovrebbe guadagnare più di dieci volte lo stipendio di un operaio, al fine di ridurre il divario salariale e garantire una maggiore equità economica e sociale.
La situazione a Mirafiori rispecchia una crisi più ampia del settore automobilistico in Italia, con la necessità di ridefinire il ruolo delle istituzioni e delle imprese per proteggere i diritti e la dignità dei lavoratori.