Gli incarichi scadono fra oggi e il 18 ottobre: saranno prorogati “non oltre il 31 gennaio 2025” in attesa degli avvisi pubblici
REGGIO EMILIA – La nuova amministrazione comunale di Reggio Emilia si attiva per risolvere il rompicapo dei dirigenti i cui incarichi scadono tra oggi e il 18 ottobre, tra cui compaiono figure strategiche come Massimo Magnani (alla Pianificazione urbanistica), Paolo Gandolfi (Mobilità) e Battistina Giubbani (Personale).
Le contromisure della giunta del sindaco Marco Massari arrivano in una delibera varata lo scorso 26 settembre, da cui emerge per prima cosa che la struttura organizzativa della “macchina” comunale prevede 32 presidi dirigenziali, distribuiti su 21 dirigenti di cui 11 titolari di incarico a tempo determinato (ex articolo 110 del testo unico degli enti locali).
Il problema è che alcuni di questi ultimi svolgono funzioni fondamentali, di diretta erogazione di servizi o di gestione dei progetti del Pnrr (69 quelli approvati, su sei missioni, per un totale di 110 milioni). Per prima cosa, dunque, saranno prorogati “non oltre il 31 gennaio 2025”, gli 11 contratti a tempo determinato attualmente in essere.
Lo stesso avverrà per i contratti di altre quattro figure “di alta specializzazione di livello non dirigenziale”, cioè i responsabili di ufficio stampa, ufficio cinema, ufficio di piano e delle attività per la non autosufficienza e del referente “ambito disabilità”. Entro il 31 gennaio prossimo, inoltre, il Comune ha dato mandato agli uffici di indire 17 avvisi pubblici, per reprire altrettante posizioni di vertice, per una spesa complessiva di quasi 1,7 milioni.
“Il rinnovo degli incarichi dirigenziali ex articolo 110 del Tuel programmati dal presente atto, conseguenti al rinnovo della consiliatura, coincide temporalmente con una situazione gestionale e amministrativa eccezionale per il verificarsi di eventi oggettivi: rinnovo degli organi, indizione delle procedure selettive e necessità contingenti di mantenere la continuità amministrativa sia sui progetti Pnrr che sulle attività e programmi dell’esercizio finanziario in corso”, viene spiegato nella delibera.
“Tali incarichi, che hanno scadenze diversificate non possono garantire la necessaria continuità amministrativa per il periodo che intercorre tra la scadenza dei contratti e l’individuazione delle nuove figure da incaricare all’esito delle procedure selettive in approvazione”.
Tuttavia si ritiene che “una interruzione del percorso gestionale ed un avvicendamento in corso d’anno dell’apparto dirigenziale causerebbe un grave danno all’interesse pubblico, sia all’efficienza che alla qualità dell’azione amministrativa dell’ente nel caso in cui, scaduti gli incarichi, le rispettive funzioni dovessero essere ridistribuite sui 10 dirigenti assunti a tempo indeterminato”.
Inoltre viene sottolineato che “i tempi amministrativi delle necessarie procedure ad evidenza pubblica non consentono di provvedere alle assunzioni ed alle nomine dei nuovi incaricati entro il termine di scadenza dei contratti attualmente in essere al medesimo titolo (30 settembre e 18 ottobre 2024)”.
Infine la mancanza di dirigenti potrebbe pregiudicare l’espletamento di funzioni di legge, (ad esempio la redazione del bilancio e l’organizzazione delle elezioni regionali) esponendo piazza Prampolini “a gravi e pesanti ripercussioni anche sotto il profilo sanzionatorio-risarcitorio”.
Da qui la necessità di “prorogare i contratti dirigenziali già in essere per il tempo strettamente necessario all’espletamento delle procedure selettive di immediata ed urgente pubblicazione”, ritenendo comunque al 31 gennaio “chiusa la fase di ridefinizione della macro struttura dell’ente ed in conclusione la fase transitoria legata al reclutamento del personale dirigenziale” (Fonte Dire).