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Strage in famiglia, il 17enne al pm: “Vivo un malessere”

2 settembre 2024 | 17:12
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Strage in famiglia, il 17enne al pm: “Vivo un malessere”

Attesa l’udienza di convalida dell’arresto. Nella notte tra sabato e domenica il ragazzo ha ucciso, il padre, la madre e il fratello dodicenne, nella loro casa a Paderno Dugnano, nel Milanese.

MILANO – Il 17enne, responsabile del triplice omicidio avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Paderno Dugnano (Milano), ha spiegato il suo gesto facendo riferimento a un profondo “malessere” interiore. Questo termine è stato utilizzato dal ragazzo durante l’interrogatorio per descrivere un senso di oppressione, solitudine e distacco non solo verso la sua famiglia, ma anche verso la società in generale.

Durante l’interrogatorio, il giovane ha mostrato un lato molto fragile, piangendo a lungo e manifestando un forte pentimento. Chi l’ha visto ha descritto un ragazzo estremamente vulnerabile, consapevole dell’irreversibilità delle sue azioni. Secondo il pm Sabrina Ditaranto della Procura per i minorenni di Milano, non è emerso un movente tecnicamente valido, ma piuttosto un disagio psicologico che il ragazzo ha vissuto negli ultimi giorni, culminato in un pensiero omicida non specificamente legato alla sua famiglia.

Nella ricostruzione dei fatti, il 17enne ha aggredito per primo il fratello di 12 anni mentre dormiva. Le grida del fratello hanno svegliato i genitori, che sono accorsi nella stanza. Il ragazzo ha quindi colpito la madre e, successivamente, il padre, che tentava di soccorrere il figlio minore. Quando i Carabinieri sono arrivati sul posto, hanno trovato il 17enne seduto su un muretto, calmo e lucido, con un coltello da cucina insanguinato a terra accanto a lui.

La famiglia del ragazzo ha espresso pena e compassione per lui, e i nonni si sono dichiarati disposti a incontrarlo, sebbene ciò non sarà possibile prima dell’udienza di convalida dell’arresto. La Procura per i minorenni di Milano ha inoltrato la richiesta di convalida dell’arresto e di custodia cautelare, mentre il ragazzo è attualmente detenuto nel carcere minorile Beccaria, in attesa dell’udienza. Il caso sarà oggetto di approfondimenti psicologici e psichiatrici per comprendere meglio la “personalità” del giovane e il malessere psicologico da lui riferito.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha criticato alcune testate giornalistiche per aver diffuso dettagli e immagini non necessari, rischiando di trasformare la cronaca in spettacolarizzazione morbosa della vicenda.