Con loro per Sinistra italiana le dottoresse Chiara Bernardi e Fabiana Bruschi e l’insegnante Monica Righini per i Verdi
REGGIO EMILIA – Anche a Reggio Emilia l’Alleanza Verdi-Sinistra (con il supporto di Possibile e altre realtà civiche come Reggio in comune) farà la sua parte alle prossime elezioni regionali sostenendo Michele De Pascale. E per portare in viale Aldo Moro i temi dell’ambiente, della casa, del lavoro e della pace.
Questa mattina sono stati presentati i candidati in corsa, che al momento sono cinque: tre in rappresentanza di Sinistra italiana e due dei Verdi. Il sesto nome mancante in quota agli ambientalisti sarà comunicato a breve. Presenti in lista sono invece Paolo Burani, capogruppo di Europa Verde nella scorsa consigliatura, e Cosimo Pederzoli, segretario provinciale di Si, affiancati per Sinistra italiana dalle dottoresse Chiara Bernardi e Fabiana Bruschi e dall’insegnante Monica Righini per i Verdi.
“Proseguiamo un trend positivo che è iniziato già con le elezioni politiche del 2022 quando siamo tornati in Parlamento: già in quella sede abbiamo ottenuto un risultato importante che ci ha galvanizzato e convinto a tenere vivo un progetto politico che poi si è sostanziato nelle ultime elezioni europee ed amministrative in Emilia-Romagna”, spiega il portavoce dei Verdi reggiani Duilio Cangiari.
“Questo è il quadro in cui quest’alleanza si sta consolidando anche a Reggio Emilia e si propone di proseguire il lavoro per guidare la regione sostenendo Michele de Pascale”, aggiunge Cangiari. Che poi chiosa: “Non nego che su alcuni temi siamo molto lontani, come quelli complessivi che riguardano l’energia, ma abbiamo riscontrato da parte sua una disponibilità ad un ascolto vero, non di facciata e conosciuto una persona che dice di volersi impegnare seriamente per un cambio di passo”.
“Noi siamo impegnati in questo e certamente non faremo mancare la nostra voce critica se dovessimo eleggere anche in provincia di Reggio Emilia qualcuno dei nostri candidati”, dice ancora Cangiari. “Ma in ogni caso l’obiettivo è diventare la seconda forza politica per segnare su alcuni temi una netta discontinuità col passato”, conclude.
Alessandro Miglioli, esponente di Possibile eletto in sala del Tricolore, dice: “Finalmente siamo tutti insieme dopo un percorso difficile e io spero davvero che sia il primo passo di una serie che faremo insieme su una strada comune”. Sulla stessa linea Giuliano Gualandri, presidente di Rec: “Consideriamo questa alleanza la realtà politica più avanzata su cui investire per portare al governo della regione le istanze locali di questi anni a Reggio”. Il capolista Paolo Burani si candida per combattere “consumo di suolo e cementificazione selvaggia rimettendo mano alla legge urbanistica regionale” e per rafforzare i beni pubblici come “sanità trasporti e scuola”. Infine vede un’Emilia-Romagna come terra di “buona occupazione”.
Più nello specifico entra Pederzoli, chiarendo che si proporrà un salario minimo regionale a 10 euro l’ora. Per il segretario di sinistra italiana, antropologo che per lavoro si occupa di accoglienza e lotta al caporalato tra migranti, la regione dovrà anche essere “un’incubatrice di politiche di non violenza e di pace che sappia sempre dove schierarsi. Cioè contro contro chi produce guerra, chi occupa e bombarda civili, e in supporto a popolazioni di territori come la Palestina che vivono un’emergenza umanitaria”.
Secondo Pederzoli, inoltre, Avs può rappresentare un primo antidoto contro l’astensionismo dei giovani al voto. Le battaglie che farà Chiara Bernardi sono infine quelle per la ricostruzione del lavoro e dei servizi (ad esempio micronidi e una sanità di prosssimità) nelle aree interne montane. Ma sulla riapertura del punto nascite dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti la candidata è scettica: “Sarebbe bello poter dire che vinciamo e si riapre. Ma così, subito, non si può fare”.
Infatti, argomenta Bernardi, “ora il punto nascite è smantellato quindi c’è il doppio del lavoro da fare. Non abbiamo ginecologi quasi neanche a Reggio Emilia ed è difficile fare una turnazione su Castelnovo Monti”. Insomma “bisogna prima creare le condizioni per aumentare il numero dei medici e pensare ad una riapertura per un futuro più avanti”.
Alla conferenza stampa era presente anche Enrico Panini, membro della segreteria nazionale di Sinistra italiana che ha detto: “Noi abbiamo tre punti principali che discendono direttamente dalla Costituzione. Il primo dall’articolo 32 che riguarda il diritto alla salute. Le liste di attesa, i pronto soccorso che chiudono e la mancanza di medici di base non sono accettabili: bisogna cambiare rotta. Il secondo punto riguarda il lavoro e quindi l’articolo 1. Dobbiamo chiedere un salario minimo regionale di 9 euro, perché, sotto questa soglia, è schiavismo. Infine all’articolo 3 la Costituzione prevede di eliminare le disuguaglianze e dice che la casa è un diritto. Bisogna rilanciare un piano di edilizia pubblica e utilizzare gli alloggi sfitti”.