Caporalato in laboratori tessili: un arresto e sette denunce

Il blitz di carabinieri e ispettorato del lavoro ha trovato 21 impiegati in nero: elevate sanzioni per 400mila euro
REGGIO EMILIA – Carabinieri e personale dell’ispettorato del lavoro hanno ispezionato, su disposizione della procura di Reggio Emilia, sette laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi, dove sono stati identificati 101 lavoratori, di cui 21 impiegati in nero e 7 senza regolare permesso di soggiorno. Le condizioni lavorative in questi laboratori erano particolarmente critiche, con turni estenuanti di oltre 12 ore al giorno e paghe al di sotto degli standard legali. Sono state rilevate carenze strutturali e igieniche nei locali, violazioni delle norme di sicurezza, l’assenza di formazione per i lavoratori e alloggi in condizioni degradanti.
Le operazioni, in cui sono stati coinvolti anche mediatori culturali dell’Oim, fanno parte del progetto “Common Ground” del Comune di Reggio Emilia. Le indagini sono state condotte per contrastare il caporalato e verificare il rispetto delle leggi sui rapporti di lavoro, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le violazioni hanno comportato la sospensione immediata delle attività imprenditoriali e la comminazione di sanzioni per oltre 40mila euro, con ammende per più di 80mila euro. In alcuni casi, il personale è stato arrestato in flagranza di reato per sfruttamento lavorativo ai sensi dell’articolo 603 bis del Codice Penale.
Nella Bassa reggiana, quattro altre imprese tessili sono state sottoposte a ispezioni simili, rivelando ulteriori irregolarità, compreso l’impiego di lavoratori in nero e l’assenza di adeguate misure di sicurezza, che hanno portato alla sospensione delle attività e a sanzioni amministrative per quasi 60mila euro.

Un laboratorio tessile nella Bassa modenese, considerato il capofila tra i principali committenti, è stato anche sottoposto a controllo, rivelando ulteriori irregolarità, con sanzioni e ammende pari a circa 50mila euro.
Queste operazioni hanno evidenziato un quadro preoccupante di sfruttamento e di gravi violazioni dei diritti dei lavoratori, sottolineando la necessità di intensificare i controlli e le sanzioni per garantire il rispetto delle leggi.