Comall, la Fiom chiede una “tregua” in attesa del confronto

Il segretario Vecchi: “Aspettiamo una risposta per una gestione pacata della trattativa”
REGGIO EMILIA – Una sorta di tregua, in vista dell’incontro tra le parti fissato il prossimo 29 ottobre. E’ quella proposta dalla Fiom-Cgil di Reggio Emilia alla Comall, azienda che produce profilati in alluminio, nell’ambito della vertenza aperta che ha già visto un primo sciopero lo scorso 17 ottobre. A farlo scattare la decisione della proprietà di trasferire a Cattolica una sessantina dei 70 dipendenti dello stabilimento reggiano, che ha sede nella frazione di Sesso.
Un’operazione che per il sindacato provinciale delle tute blu ha il sapore di un licenziamento collettivo mascherato. Nella fase attuale, nello specifico, la Fiom si è detta disponibile a rinunciare ad una escalation della mobilitazione fino al 29 ottobre, “data in cui si auspica che l’azienda riveda i propri piani”, chiosa il segretario provinciale Simone Vecchi. In cambio il sindacato chiede che l’azienda si impegni nella prossima settimana a non inviare camion e non ordinare di spedire quanto prodotto (lavorati e semilavorati) nell’unità produttiva di Sesso. “Siamo in attesa di una risposta da parte della proprietà, per una gestione coerente e pacata del confronto.
Auspichiamo che non ci siano forzature da parte aziendale che mettano in difficoltà i lavoratori”, dice Vecchi parlando con la ‘Dire’. Intanto questa mattina alle 8.30 c’è stata una assemblea in sciopero (40 le ore di astensione approvate nei giorni scorsi, ndr) davanti all’ingresso dell’azienda. Le maestranze hanno però poi ripreso il lavoro in attesa di una risposta. Solidarietà ai lavoratori per la loro situazione è stata espressa ieri anche dal Consiglio comunale di Reggio, tramite l’approvazione di un ordine del giorno urgente proposto dai gruppi di maggioranza.