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Conad Ospizio, Verdi e Possibile: “Il tempo non è scaduto”

16 ottobre 2024 | 13:47
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Conad Ospizio, Verdi e Possibile: “Il tempo non è scaduto”

Gli alleati del Pd: “Il Comune chieda al soggetto attuatore di rivedere un progetto che oggi è superato”

REGGIO EMILIA – Per fermare la costruzione del nuovo centro commerciale targato Conad in zona Ospizio a Reggio Emilia “il tempo non è affatto scaduto”. Lo sostengono Europa Verde e Possibile che, dopo il Consiglio comunale aperto di lunedì, si aspettano “un cambio di passo” dalla nuova amministrazione “che abbiamo sostenuto e di cui facciamo parte e che nel suo programma di mandato ha speso importanti parole per la difesa dell’ambiente, l’implementazione del verde e gli impegni nell’ambito della mobilità e del traffico”.

I portavoce dei Verdi Loredana Bertani e Duilio Cangiari e quelli di Possibile Silvia Murgia e Marco Dall’Asta ritengono infatti che “la mobilitazione dei cittadini, che hanno messo in evidenza le dissonanze progettuali e l’incongruità con il contesto attuale del quartiere, meritino ancora una riflessione da parte dell’amministrazione Comunale”.

Del resto, proseguono i partiti, anche nel dibattito in sala del Tricolore è emersa in diversi interventi (da parte ad esempio di Coalizione civica), “la necessità di chiedere a Conad di ripensare un progetto vecchio di 20 anni che non corrisponde alle esigenze attuali della città, che non tiene conto delle mutate condizioni dell’area e che, se attuato nella sua interezza, comporterà l’abbattimento di ben 150 alberi e rappresenterà un ulteriore elemento di congestione da traffico, in un quadrante della città già oggi più che saturo”.

Inoltre, secondo gli alleati del Pd presenti anche nella Giunta del sindaco Marco Massari, “per giustificare la realizzazione dell’ennesimo supermercato (nella zona ve ne sono almeno altri tre) si è cercato di ‘arricchire’ il progetto inserendovi svariate funzioni sociali: dalla casa della salute, alla biblioteca e al polo sociale”.

Strutture che però- viene evidenziato- “necessiteranno di avere intorno una distesa infinita di parcheggi a raso, oltre a quelli interrati”. Tuttavia Bertani, Cangiari, Murgia e Dall’Asta inistono: ci sono soluzioni alternative. “Riteniamo- spiegano- che il carico urbanistico di un simile progetto possa essere ‘alleggerito’ da alcune delle sue funzioni pubbliche che potrebbero essere dislocate presso gli edifici pubblici presenti nell’ex San Lazzaro, area da sempre vocata a funzioni sociali, sanitarie e oggi anche educative e culturali”.

Dunque “perché non si valuta questa ipotesi? Quali sono gli elementi ostativi per Conad per intervenire ad esempio sul recupero di edifici esistenti da destinare sempre alle stesse funzioni anziché proporre nuove costruzioni? Sono domande che meritano una risposta per chiarezza verso i cittadini”. Verdi e Possibile ricordiamo poi che “a breve verranno avanti interventi edilizi che avranno un impatto enorme sulla situazione della viabilità della città già fortemente in crisi oggi”.

Pertanto, “non serve sfogliare la margherita proponendo di volta in volta piccoli aggiustamenti di facciata sulle singole proposte avanzate dai privati, ma serve un chiaro orientamento politico amministrativo per tutelare il verde esistente e in prospettiva in grado di delineare nuove forme di mobilità, organizzando al meglio gli spostamenti dei cittadini nell’area urbana”.

In conclusione “chiediamo quindi che il Comune possa portare avanti le istanze dei cittadini avviando un dialogo con Conad affinché si assuma la responsabilità e quindi anche il merito, di rivedere un progetto ormai a tutti gli effetti superato”, chiudono le forze di maggioranza.