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Crostolo, l’Aipo: “Casse di espansione inattive: non servivano”

23 ottobre 2024 | 18:00
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Crostolo, l’Aipo: “Casse di espansione inattive: non servivano”

L’Agenzia: “Gli incrementi dei livelli idrometrici si sono sviluppati principalmente nei tratti più a valle lungo il Crostolo e la rete dei canali”

REGGIO EMILIA – “Le casse di espansione del torrente Crostolo non si sono attivate durante l’evento critico tra il 19 e il 20 ottobre, poiché la portata dell’acqua non ne ha richiesto l’attivazione. Gli incrementi dei livelli idrometrici si sono sviluppati principalmente nei tratti più a valle lungo il Crostolo e la rete dei canali, rendendo così inefficace l’intervento della cassa di espansione in questa fase”.

Lo scrive l’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po), l’ente gestore dell’opera secondo il quale “la funzione delle casse di espansione è quella di trattenere l’acqua in eccesso durante le piene, ma in questo caso l’impianto non ha potuto fornire un contributo significativo alla laminazione delle acque, dato che l’aumento dei livelli si è concentrato lontano dall’invaso, nei tratti più a valle e nei canali”.

L’infrastruttura della cassa di espansione, progettata con una diga di ritenuta e un invaso arginato, è dotata di bocche che consentono il passaggio automatico dell’acqua senza intervento umano. L’acqua che eccede la capacità di queste bocche si accumula nel bacino fino a una capacità massima di circa 1,5 milioni di metri cubi, ma in questo caso specifico non è stata necessaria la sua attivazione.

Continua Aipo: “Tuttavia, l’evento eccezionale ha colpito in modo devastante il basso bacino del Crostolo e i suoi affluenti, con il sormonto delle acque sulle arginature che ha portato al collasso degli argini e alla conseguente alluvione. Anche la rete di bonifica, che normalmente scarica nel Secchia mantovano, è stata messa sotto pressione a causa della piena di quest’ultimo fiume, aggravando ulteriormente la situazione”.

E conclude: “In questo contesto, tutte le strutture operative competenti stanno lavorando per fronteggiare l’emergenza, ripristinare le opere di difesa idraulica e favorire il deflusso delle acque dalle zone allagate, mentre l’analisi dettagliata degli eventi sarà cruciale per prevenire simili disastri in futuro”.