Cultura |
Cultura
/

Festival Aperto, focus su Alessandro Sciarroni nel fine settimana

31 ottobre 2024 | 13:12
Share0
Festival Aperto, focus su Alessandro Sciarroni nel fine settimana

Artista e ricercatore, andrà alla riscoperta della polka chinata, danza tradizionale bolognese (spettacolo e workshop) e – in una performance musicale – dei canti corali del repertorio italiano: sabato e domenica 3 novembre al Ridotto del Valli e al Teatro Cavallerizza

REGGIO EMILIA – Il Festival Aperto dedica questo fine settimana un focus su Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla Biennale Danza di Venezia 2019, artista di riferimento del panorama europeo, ricercatore, fautore di originali meccanismi compositivi ed esploratore di nuove pratiche estetiche.

In Save the last dance for me – Ridotto del Teatro Municipale Valli sabato 2 novembre ore 19.00 e domenica 3 novembre ore 15 – va alla riscoperta di un’antica tradizione di balli bolognesi pressoché dimenticati, mentre in U.(un canto) – Teatro Cavallerizza domenica 3 novembre, ore 16 – porta in scena una performance musicale, con canti corali del repertorio italiano, tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri.

In Save the last dance for me Alessandro Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi della Polka Chinata, danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra. Il lavoro nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita a questa antica tradizione grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60.

Sciarroni scopre questa danza nel dicembre 2018 quando la danza era praticata in Italia solo da 5 persone in tutto. Per questa ragione, il progetto è composto da una performance eseguita dai due danzatori e da un workshop (domenica 3 novembre, Ridotto del Valli, ore 11 – 13, aperto a tutti) volto a diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione.

In U. sette performers-cantanti con esperienze vocali e teatrali molto diversificate, selezionati in oltre due anni di ricerca in varie regioni d’Italia, abitano la scena in un’alternanza di canti e silenzio per dar vita a una coreografia di voci che è inno di gioia, speranza e amore. U. è concerto curato drammaturgicamente da Sciarroni insieme alla compositrice e performer spagnola Aurora Bauzà e al compositore che lavora con il corpo e la voce Pere Jou.

Gli interpreti di U. eseguono dal vivo i canti scelti uno dopo l’altro, alternando le scritture originali a profondi e lunghi silenzi. Durante tutta la durata della performance, a partire dal fondo dello spazio scenico, i cantanti avanzano verso il pubblico spostandosi lentamente e incessantemente all’unisono.

La forza dei contenuti di questi canti sottolinea quanto questa tradizione sia ancora straordinariamente viva. Attraverso il loro avanzare, i performer di U. consegnano agli spettatori la memoria di ciò che eravamo.