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Frode Iva sugli Apple AirPods: un arresto a Reggio Emilia

18 ottobre 2024 | 17:13
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Frode Iva sugli Apple AirPods: un arresto a Reggio Emilia

Un commerciante residente in città è ai domiciliari: sequestrati 29,3 milioni a lui e a un’altra persona finita in manette

REGGIO EMILIA – Un commerciante residente in città è agli arresti domiciliari accusato di essere al centro di una vasta frode Iva che ha coinvolto diverse società e Paesi. Le società riconducibili a lui e a un altro commerciante, pure lui ai domiciliari di Cava dei Tirreni (Salerno) sarebbero state fondamentali nel funzionamento di un complesso sistema di frode, conosciuto come “frode carosello”. Questo schema prevedeva la vendita ciclica e fittizia di prodotti elettronici, in particolare Apple AirPods, tra società compiacenti, allo scopo di evadere l’Iva e generare falsi crediti d’imposta.

Oggi la Guardia di finanza ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Latina, che ha disposto il sequestro di beni fino a 29,3 milioni di euro, nelle disponibilità dei due indagati. Il sequestro è stato effettuato in seguito all’accoglimento della richiesta avanzata dal Procuratore europeo delegato di Milano e Roma, dopo che le indagini avevano dimostrato il coinvolgimento dei due nella gestione delle società di facciata, utilizzate per mascherare le operazioni fraudolente.

Il sistema di frode ideato dagli indagati prevedeva l’acquisto di AirPods da fornitori compiacenti e la successiva cessione a società italiane di facciata, prive di reali strutture operative. Queste aziende, spesso intestate a prestanomi, fungevano da “schermi” per trasferire la merce senza l’applicazione dell’Iva. Attraverso una serie di cessioni, la merce veniva successivamente esportata all’estero, consentendo alle aziende beneficiarie di ottenere falsi crediti d’imposta, che venivano poi utilizzati per compensare i tributi o richiesti a rimborso all’Agenzia delle entrate.

Nonostante le numerose cessioni simulate, le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato che gli AirPods subivano spostamenti minimi, restando prevalentemente in depositi logistici, tra cui uno in provincia di Como, utilizzato dall’organizzazione per il loro stoccaggio. Le investigazioni, che hanno incluso pedinamenti, intercettazioni e analisi documentali, hanno permesso di smascherare il sofisticato meccanismo fraudolento e di portare avanti il sequestro preventivo.

Questa fase dell’inchiesta segue l’arresto, avvenuto nel 2023, di quattro individui accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, tra cui l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. I due indagati posti ai domiciliari, legati alle società coinvolte nella frode, rappresentano i principali beneficiari del complesso sistema di evasione, che ha coinvolto numerosi Paesi e causato gravi danni fiscali all’erario italiano.