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Galvani Iodi, in cattedra l’ex pm di “Mani pulite” Gherardo Colombo

8 ottobre 2024 | 16:04
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Galvani Iodi, in cattedra l’ex pm di “Mani pulite” Gherardo Colombo

Incontro sul tema della giustizia riparativa nell’aula magna della scuola superiore promosso dalla sottosezione ANM di Reggio Emilia e dal Centro Anfora di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – Ieri mattina nell’aula magna dell’istituto Galvani Iodi di Reggio Emilia, si è svolto un incontro sul tema della giustizia riparativa, incontro che costituisce una tappa di un percorso più ampio che ha come obiettivo quello della sensibilizzazione degli studenti sui temi della giustizia e della legalità. L’incontro è stato promosso dalla sottosezione ANM di Reggio Emilia e dal Centro Anfora di Reggio Emilia.

Dopo l’esperienza dello scorso anno, in cui è stata proposta un’attività di simulazione processuale alla quale hanno partecipato studenti, insegnanti, forze dell’ordine, magistrati, avvocati e tirocinanti del Tribunale, questo incontro ha invece avuto come oggetto quello della giustizia riparativa.

Studenti e docenti hanno avuto la possibilità di approfondire questo tema con la finalità di allargare lo sguardo rispetto agli strumenti di risposta al reato e, più in generale, rispetto alle opportunità di risposta alle violazioni di regole sociali e di norme giuridiche. Il percorso avrà una sua prosecuzione con una serie di attività laboratoriali guidate da esperti mediatori del Centro Anfora, all’interno delle quali gli alunni potranno sperimentare, in maniera concreta attraverso attività simulate, la complementarità e le differenze fra i due paradigmi di giustizia (ordinaria e riparativa).

Il tema è stato magistralmente trattato dal dottor Gherardo Colombo, l’ex pm di Mani Pulite, che ha parlato ai ragazzi dell’importanza della funzione riparatoria della sanzione richiamando, in diversi momenti, il dettato costituzionale relativo alla rieducazione del condannato e alle pene, che non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità. Diversi sono stati gli esempi portati e tanti gli spunti di riflessioni forniti agli studenti presenti. L’ex magistrato ha spiegato che non si tratta di un metodo alternativo a quello della giustizia ordinaria, ma di un’opportunità che consente alla vittima e all’autore di incontrarsi e assieme di decidere – in modo volontario, attivo e consapevole – come risolvere e riparare i danni conseguenti al reato.

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Laddove il percorso di giustizia riparativa venga svolto durante il processo, l’eventuale esito positivo (cioè di responsabilizzazione per l’autore) potrà anche avere effetti favorevoli sulla sanzione penale.

La mattinata è proseguita poi con l’intervento di Giorgio Bazzega, figlio del maresciallo di pubblica sicurezza Sergio Bazzega, che fu ucciso assieme al vicequestore Vincenzo Padovani da Walter Alasia il 15 dicembre 1976, durante un’irruzione nella casa dei genitori del terrorista. Ai ragazzi, Bazzega ha raccontato come questo episodio abbia sconvolto la sua vita e come il dolore e la rabbia si siano trasformati in sete di vendetta, con ripercussioni negative sulla sua vita. Rivolgendosi agli studenti, ha sottolineato l’importanza della relazione tra soggetti, sottolineando come la risposta al torto subito non possa e non debba concretizzarsi in altra violenza, ma come questa vada ricostruita in modo relazionale attraverso l’ascolto profondo e la comprensione di sé stessi e degli altri, modalità da lui sperimentata nel suo percorso di giustizia riparativa.

All’incontro con gli studenti, introdotto dalla dirigente dell’istituto dott.ssa Nunzia Nardiello, hanno partecipato anche la dott.ssa Silvia Guareschi, giudice di Reggio Emilia e l’avvpvsyp Cecilia Olivi, nella sua qualità di mediatore esperto. Ad accompagnare i ragazzi nel percorso i docenti referenti del progetto, professoressa Laura Spallanzani e professor Salvatore Corcione.