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Inchiesta hacker, così Cornelli avrebbe corrotto Schiano

28 ottobre 2024 | 16:09
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Inchiesta hacker, così Cornelli avrebbe corrotto Schiano

Il 38enne reggiano finito ai domiciliari avrebbe incontrato il maresciallo della Dia due volte e gli avrebbe promesso 1.300 euro al mese

REGGIO EMILIA – Giulio Cornelli, il reggiano 38enne ai domiciliari con l’accusa di essere uno dei promotori e organizzatori dell’associazione criminale che fa capo a Equalize, l’agenzia di investigazione che, da Milano, avrebbe rubato i segreti della finanza e della politica per ricattarla, non si sarebbe occupato solo “di gestire l’apparato informatico-telematico del gruppo, redigeva i report, si occupava dell’esfiltrazione dei dati dallo Sdi”.

Avrebbe anche, secondo gli inquirenti avuto il compito di corrompere Giuliano Schiano, il maresciallo 50enne in servizio alla Dia di Lecce. Ci sarebbero stati due momenti critici che avrebbero contrassegnato il rapporto tra il maresciallo e il gruppo di hacker che avrebbero reso necessario “un intervento di mediazione e consolidamento dei rapporti” che sarebbe stato curato personalmente da Cornelli che, si legge nell’ordinanza, “ha incontrato personalmente Schiano in due occasioni, l’8 febbraio 2023 e il 5 ottobre 2023, recandosi nella prima occasione a Lecce e nella seconda a Bari”.

Nel corso della conversazione, intercettata, Cornelli, parlando con Samuele Nunzio Calamucci, 45 anni, ingegnere e consulente aziendale, un passato nel collettivo Anonymous, pure lui finito ai domiciliari, precisa che la persona che dovrà incontrare “è molto paranoica”. Schiano viene definito tale “perché evidentemente, consapevole dell’assoluta illiceità dei propri comportamenti, vuole evitare il più possibile cli essere associato a coloro i quali sono i destinatari degli esiti dei di lui accessi abusivi allo SDI, specie nel luogo in cui svolge la propria attività lavorativa”.

Cornelli, più avanti, spiega a Calamucci di temere che Schiano “abbia fornito dati illecitamente sottratti dalle banche dati strategiche nazionali anche a soggetti diversi dai componenti del loro gruppo di hacker”. Calamucci è preoccupato di questa cosa. A questo punto si rende necessario un secondo intervento di Cornelli che sarebbe avvenuto a Bari il 5 ottobre 2023. Calamucci spiega a Cornelli che gli deve dire di lavorare solo con loro. Si legge nell’ordinanza: “Quindi gli dici, vuoi continuà a campà bene? Devi parlare con me…vuoi fare le cose fatte bene? Devi parlare con me…non vuoi rogne? Sempre con me devi parlare”.

Dopo l’incontro a Bari Cornelli parla con Calamucci e gli spiega che ha tranquillizzato Schiano. Si legge sempre nell’ordinanza di custodia cautelare: “E proprio perché Schiano si è tranquillizzato. il rapporto di “collaborazione” tra lui e Cornelli è stato rinnovato, anche con riferimento alla somma di denaro mensile 1.300 (con un aumento di 100 euro rispetto allo “stipendio” precedente) che il gruppo di hacker corrisponde a Schiano per il “servizio” di fornitura Sdi”.