Industria reggiana, calano produzione (-14%) ed export (-7,7%)

Nel terzo trimestre. Le ore di cassa integrazione sono state 5,9 milioni, con un aumento del 135,5% rispetto all’analogo periodo del 2023
REGGIO EMILIA – L’industria reggiana mostra ancora segnali di frenata. Nel terzo trimestre dell’anno da poco concluso, infatti, l’attività produttiva ha registrato un calo del 14% e le esportazioni sono diminuite del 7,7%, mentre. Nello stesso tempo il livello del portafoglio ordini non solo si è confermato negativo, ma ha evidenziato un peggioramento. A fine settembre, infatti, le imprese che hanno dichiarato un peggioramento in questo campo sono state il 68,8% e solo il 6,3% ha segnalato un aumento.
Infine, rileva l’indagine congiunturale di Unindustria, da gennaio ad agosto il numero di ore di cassa integrazione autorizzate per gli addetti del comparto industriale sono state pari a circa 5,9 milioni, con un aumento del 135,5% rispetto all’analogo periodo del 2023. “A condizionare l’attività produttiva sono stati, in particolar modo, l’evoluzione negativa della domanda dei consumi e degli investimenti, nonché la frenata dell’export, storico punto di forza dell’industria provinciale”, spiega il direttore generale dell’associazione industriali Vanes Fontana.
Secondo cui “non hanno aiutato i ritardi nell’emanazione dei provvedimenti attuativi del piano industria 5.0, che hanno obbligato le aziende a rinviare le scelte di investimento, in attesa di avere un quadro della regolamentazione chiaro e certo”. Per Unindustria anche le previsioni nel breve periodo non sono positive e “non vedono nei primi mesi del 2025 un significativo cambiamento”.