
Teheran: “Vi umilieremo”. Usa: “È autodifesa, non reagite. L’offensiva in più fasi e “a più livelli”, tre ore di missilli. “Colpiti 20 obiettivi”
ROMA – Raid di Israele in più fasi e “a più livelli” su obiettivi militari in Iran, esplosioni anche in Siria. L’Idf ha fatto sapere che l’attacco israeliano segue i lanci di missili contro Israele dell’1 ottobre.
Gli attacchi israeliani contro obiettivi militari iraniani sono stati intensi e mirati, con operazioni a più fasi che hanno coinvolto bersagli strategici come basi militari, sistemi di difesa aerea e siti di produzione missilistica. Secondo i media israeliani e il *New York Times*, l’operazione ha colpito 20 diversi obiettivi in Iran, con azioni prolungate oltre tre ore e multiple ondate di raid, specialmente nelle regioni di Teheran, Khuzestan e Ilam. A completare il quadro, si sarebbero verificati attacchi contro sistemi di difesa aerea anche in Siria e Iraq, volti a lasciare margine di manovra agli aerei israeliani diretti verso l’Iran.
Dal lato iraniano, le autorità hanno minimizzato l’entità dei danni, con il vicepresidente Mohammad Reza Aref che ha promesso una risposta proporzionata e ha affermato che l’Iran “umilierà” chiunque minacci il Paese. Anche l’agenzia Tasnim, vicina alle Guardie Rivoluzionarie iraniane, ha riferito che le dichiarazioni di Israele sarebbero esagerazioni volte a mascherare l’efficacia limitata dell’attacco.
Il Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha lanciato un appello diretto all’Iran, sollecitandolo a interrompere gli attacchi per evitare un’escalation del conflitto nella regione. Secondo il portavoce Sean Savett, Israele avrebbe agito per autodifesa, colpendo esclusivamente obiettivi militari e non civili, a differenza degli attacchi iraniani che avrebbero preso di mira aree densamente popolate in Israele.
In un aggiornamento sulla situazione, il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha confermato che l’operazione si è conclusa con successo e ha avvertito che ulteriori attacchi potrebbero essere intrapresi se l’Iran o i suoi alleati continueranno ad intensificare il conflitto.