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Minori, Rossi (PD): “Dopo Bibbiano aumenti costi pubblici per affidi”

16 ottobre 2024 | 17:27
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Minori, Rossi (PD): “Dopo Bibbiano aumenti costi pubblici per affidi”

Il deputato: “I Comuni, impauriti, preferiscono le comunità alle famiglie”. Cosi raddoppiati per il Comune di Reggio

REGGIO EMILIA – Le ricadute del processo “Angeli e demoni” sugli affidi di minori a Bibbiano e in val d’Enza, si sono fatte sentire anche sui bilanci di altri enti pubblici. A denunciarlo è il deputato reggiano del Pd Andrea Rossi in un intervento svolta oggi alla Camera. “All’affidamento in famiglia si è preferito l’affidamento in comunità, ben più costoso ma più rassicurante per gli amministratori terrorizzati”, spiega Rossi.

Evidenziando per esempio che “il Comune di Reggio Emilia ha visto incrementare i propri costi da 2,2 euro a 4,1 milioni”. È “l’esempio perfetto della sconfitta di un sistema: meno qualità a fronte di maggiori costi, perché l’affido – giova ricordarlo – non è né un vezzo né una semplice scelta, è uno strumento fondamentale per proteggere i più deboli”, continua il parlamentare. Secondo Rossi, “tutto questo è inaccettabile ed è il risultato di una narrazione politica e mediatica irresponsabile, che ha lucidamente scelto di fare della paura e del sospetto uno strumento di lotta politica e di guadagno elettorale”.

Continua Rossi: “Sappiamo tutti che lo strumento dell’affido a tutela dei minori è complesso, ma è sicuramente migliore per l’individuo coinvolto rispetto ai percorsi in comunità”. Anche a nome del suo gruppo, poi, il dem rinnova le felicitazioni all’ex sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, uscito dal processo in seguito all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, “ma che prima era stato già assolto per altri capi di imputazione”.

“Un sindaco che ha servito la sua comunità con onore e che merita di vedere riconosciuta la propria innocenza, dopo anni di sofferenze e di accuse ingiuste”. Il deputato emiliano, con riferimento alla premier Giorgia Meloni che nel 2019 si recò a Bibbiano per la campagna elettorale delle regionali di quell’anno, chiude quindi tra gli applausi dei colleghi: “Oggi, chi posava sotto quel cartello con il famoso slogan ‘Siamo stati i primi ad arrivare. Saremo gli ultimi ad andarcene’, può smobilitare la tenda e spegnere la luce, per il bene di tutti noi e dei nostri figli”.