
Lascerà il posto ad Anna Fornili, figlia dell’ex sindaco di Casina. Al suo posto potrebbe essere candidata Antonella Incerti, mentre è sicuro il nome di Elena Carletti. Ancora incertezze sui tre uomini
REGGIO EMILIA – Ottavia Soncini, consigliera regionale uscente, ha annunciato che non si ricandiderà per il Partito Democratico (PD) alle prossime elezioni di novembre, dopo aver già servito come consigliera regionale per due mandati. La decisione è stata comunicata tramite una lettera aperta. La Soncini lascia il suo posto ad Anna Fornili, figlia dell’ex sindaco di Casina Carlo Fornili, e moglie di Giacomo Benassi, ex consigliere comunale di +Europa.
Anna Fornili, architetto e insegnante, aveva tentato di candidarsi come sindaco di Casina nel 2021, ma venne sconfitta da Stefano Costi. Al posto della Soncini, per l’area di Albinea, potrebbe essere candidata Antonella Incerti, ex sindaco e parlamentare del PD, anche se la sua lunga carriera politica potrebbe creare resistenze.
Anna Fornili
Certa invece la candidatura della sindaca uscente di Novellara, Elena Carletti. Per quanto riguarda i candidati uomini del PD reggiano, la situazione è ancora incerta. In corsa ci sono tre uscenti: Alessio Mammi, assessore, e i consiglieri Andrea Costa e Federico Amico, oltre al sindaco uscente di Reggio Emilia, Luca Vecchi. Tuttavia, nessuno sembra disposto a fare un passo indietro, il che sta causando ritardi nella decisione definitiva che dovrebbe arrivare lunedì, alle 21, nel corso della direzione provinciale del Partito Democratico chiamata a designare le candidature per la circoscrizione reggiana alle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre.
La lettera di Ottavia Soncini
Il mio lavoro di consigliera regionale in Emilia-Romagna si avvia a conclusione. Si chiude un percorso intenso, in cui ho messo tutta me stessa, sempre guidata da una solida convinzione: fare il massimo per servire la comunità.
Ringrazio il Partito Democratico per avermi permesso in questi dieci anni di stare accanto ai miei concittadini come Presidente della Commissione politiche per la salute e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna. Sono stati anni impegnativi, in diversi frangenti drammatici, nei quali, insieme ai colleghi, abbiamo lavorato per una sanità pubblica e di qualità per tutti. È ciò di cui vado più fiera.
Probabilmente non riuscirò mai a dare un volto a tutti i 9.485 elettori che mi hanno riconfermata 5 anni fa, ma certamente a tutti coloro che mi hanno consegnato la fiducia, posso oggi restituire un impegno serio per le persone, nel quale ho sempre messo al primo posto quelle più fragili.
Ci siamo occupati del Bene Comune più prezioso: la Salute (le maiuscole sono intenzionali). Salute fisica, mentale, relazionale, comunitaria. Ci siamo ‘presi cura’ delle persone: quelle ammalate, con disabilità, o con disagio psichico o psicologico. Siamo stati dalla parte delle bambine e dei bambini, delle donne e delle famiglie.
Sono stati anni difficili per tutti. Mancano medici e personale socio-sanitario, le risorse in sanità sono in costante diminuzione: proprio dalla Commissione che presiedo è iniziata la battaglia del Pd per chiedere al Governo di portare al 7.5% il Fondo sanitario Nazionale in rapporto al PIL.
Le società stanno insieme sui diritti ma anche sui doveri, sull’attenzione reciproca, perché nessuno può vivere bene da solo. L’alleanza tra politiche sociali e sanitarie è la sfida principale anche nella nostra Regione per i prossimi anni. A fronte di profondi cambiamenti demografici e sociali, accelerati dall’emergenza globale del Covid-19, per la nostra Sanità è decisivo un investimento straordinario di visione, di risorse umane e finanziarie.
Viviamo un tempo di dolore per tanti: le guerre chiamano la politica ad occuparsi delle cose più preziose, la pace e la centralità della persona umana, che è unica e insostituibile. Ciò va ricordato sempre, sia quando si parla di sanità e sociale, che quando si ragiona di immigrazione e inclusione.
Continuerà ad essere importante il contributo generoso delle donne. Per una donna e madre con bambini piccoli, molti sono gli ostacoli da superare, le barriere da rimuovere che impediscono la piena partecipazione alla vita professionale e politica. Sono convinta che una maggior presenza femminile sia fondamentale per fare passi avanti nel conciliare le esigenze della vita lavorativa e quelle della vita familiare. Una donna fa il doppio della fatica per far emergere il proprio valore, merito e capacità, anche in politica.
Non sarò candidata alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre prossimi. Dopo due mandati, il mio impegno resta, ma in forma differente. Sento infatti l’urgenza di mettere a disposizione della comunità politica alla quale appartengo la competenza, le relazioni e l’esperienza maturata in questi anni di impegno quotidiano.
Grazie alle tante amministratrici e donne della società civile reggiane che, in queste settimane, mi hanno chiesto di ricandidarmi, di continuare a fare politica come servizio al femminile, mettendo a disposizione la competenza maturata. Sono e sarò sempre con loro.
Il mio ruolo di Consigliera Regionale ha coinciso con i dieci anni di Stefano Bonaccini alla guida della Regione: lo ringrazio per la stima e la fiducia che ha sempre riposto in me e per il grande lavoro fatto insieme.
Infine, un ringraziamento a colleghi e colleghe di maggioranza per il lavoro di squadra. Un grazie all’assessore Alessio Mammi: è stato un punto di riferimento importante, abbiamo sempre collaborato, confrontandoci nei passaggi più complicati.
Ora il mio supporto massimo va a chi prenderà il testimone e al candidato Presidente de Pascale, con il quale ho condiviso, insieme a tanti amministratori della Regione, una stagione di impegno al servizio delle persone e delle comunità. A Michele riconosco capacità di innovazione, di amministrazione e la visione giusta per dare un futuro alla nostra amata Emilia-Romagna: una terra bella, forte, aperta e solidale.
Il compito che ci attende è complesso e faticoso, ma insieme sapremo trovare il modo di svolgerlo al meglio.