
E’ il primo caso di applicazione, in provincia, del nuovo decreto legge: si tratta di un 51enne, pregiudicato, con diversi precedenti penali
REGGIO EMILIA – Aggredisce un’infermiera dell’ospedale Santa Maria Nuova: 51enne arrestato dalla polizia. Ieri mattina gli agenti della squadra volanti sono intervenuti nell’arcispedale per la segnalazione di un’aggressione contro il personale sanitario.
Giunti sul posto i poliziotti hanno appreso che un degente nel reparto di medicina II era andato in escandescenza aggredendo, prima verbalmente e poi fisicamente, una infermiera. Il 51enne, pregiudicato, con diversi precedenti penali, è stato trovato dagli agenti ancora in stato di agitazione ed è stato calmato.
In virtù del nuovo decreto legge, relativo alle “misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura dell’esercizio delle loro funzioni”, è stato possibile applicare nei confronti del 51enne l’arresto in flagranza per l’ipotesi di reato di lesioni a personale sanitario.
Si tratta della prima applicazione nel capoluogo reggiano della nuova normativa, nonché una delle prime applicazioni a livello nazionale, a pochi giorni dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi in prefettura lo scorso 10 ottobre in cui, tra gli altri argomenti, era stato trattato proprio quello relativo alle aggressioni nei confronti del personale sanitario.
Viste le precarie condizioni di salute del 51enne, che è ricoverato al Santa Maria Nuova e non ravvisando l’opportunità di applicazione di una misura cautelare, il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto la liberazione dell’uomo.
La Cisl: “Bene il carcere, ma la prevenzione si costruisce sul territorio”
“Bene il carcere per chi pesta i sanitari ma la prevenzione del problema si costruisce sul territorio – scandisce Alberto Ansaloni, Cisl Fp Emilia Centrale –. Servono strumenti elettronici per chiedere aiuto quando scatta una situazione di pericolo e serve il posto di polizia h24. Non dobbiamo arrenderci alla penuria di agenti e di mezzi. Grandi città capoluogo come Reggio hanno il diritto ad avere questa protezione.”
Il sindacato confida nell’apertura di un focus con Ausl sulla prevenzione della violenza anche nei servizi più drammaticamente esposti, come la Rems di via Montessori e il Diagnosi e Cura di Correggio. “Qui i sanitari hanno le cicatrici delle botte che subiscono in continuazione. Lo Stato non si può dimenticare dei suoi servitori e deve dare loro protezione, non mezze misure. Nessuna indennità può giustificare un rischio alla propria sicurezza”.