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Sgarbi, chiusa l’indagine: “Il quadro fu rubato e modificato”

26 ottobre 2024 | 08:53
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Sgarbi, chiusa l’indagine: “Il quadro fu rubato e modificato”

Il pittore montecchiese Frongia: “La torcia nell’origine non c’era, fu lui a chiedermi di aggiungerla”. Il critico d’arte, che rischia fino a 12 anni: “Contestazioni infondate”

REGGIO EMILIA – Le indagini sulla presunta contraffazione di un’opera di Rutilio Manetti, “La cattura di San Pietro,” si sono arricchite di nuove rivelazioni, coinvolgendo Vittorio Sgarbi e l’artista Pasquale Frongia di Montecchio. Al centro della vicenda è una modifica sospetta al dipinto, ossia l’aggiunta di una torcia nella parte superiore sinistra, che sarebbe stata realizzata dallo stesso Frongia su richiesta di Sgarbi. Questa operazione di “maquillage” è emersa grazie a una perizia tecnica e alla testimonianza di Frongia, il quale ha confermato di aver ricevuto da Sgarbi l’incarico di apportare la modifica, nonostante inizialmente avesse proposto l’inserimento di un altro soggetto.

Il dipinto è stato ritrovato nel corso di una perquisizione a carico del critico d’arte, insieme alla cornice e al telaio che riportavano frammenti di tela compatibili con quelli rubati nel 2013 dal castello di Buriasco, nel Torinese. Secondo l’accusa della Procura di Macerata, l’opera ritrovata combacia per tecnica, materiali e danni con quella sottratta a Buriasco e la recente aggiunta della torcia è stata realizzata con pigmenti industriali, quindi successivi alla realizzazione originaria.

quadro

Sgarbi, dal canto suo, ha sempre rigettato le accuse, sostenendo che il quadro rubato fosse una “copia malfatta” e che l’opera autentica sarebbe stata da lui rinvenuta a Villa Maidalchina di Viterbo, acquistata nel 2000 dalla Fondazione Cavallini-Sgarbi. L’accusa, tuttavia, ha avanzato ipotesi di reato per contraffazione, riciclaggio e autoriciclaggio, crimini che potrebbero comportare una condanna fino a 12 anni di reclusione per Sgarbi, a cui è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini. Sgarbi ha dichiarato di avere piena fiducia nella giustizia e di contare su una valutazione accurata dei fatti da parte dei giudici.