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Silk Faw, la Lega: “Fornitori al verde? Era già scritto”

9 ottobre 2024 | 17:43
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Silk Faw, la Lega: “Fornitori al verde? Era già scritto”

La società ha messo sul piatto per i ristori ai creditori appena un milione contro i venti dovuti. Coalizione civica: “Gli amministratori del Pd reggiano e regionale per avere goffamente abboccato alle lusinghe del faccendiere americano Jonathan Krane”

REGGIO EMILIA – La Lega torna all’attacco sulla vicenda Silk Faw, la joint venture sino-americana che un anno e mezzo fa aveva annunciato a Reggio Emilia un maxi polo di produzione di auto elettriche, poi mai realizzato. La consigliera regionale Maura Catellani punta infatti il dito sulla cifra modesta – appena un milione – che la società ha messo sul piatto per i ristori ai creditori (su un passivo di 20 milioni, ndr).

“Ora i fornitori sono rimasti davvero al verde”, commenta l’esponente del Carroccio, secondo cui l’esito era prevedibile. “Ho presentato ben nove atti ispettivi in Regione: quattro interrogazioni, cinque richieste di accesso agli atti e un atto di indirizzo mai realizzato. Eppure, l’approccio non è mai cambiato, con la tendenza a minimizzare, e risposte vaghe, dal classico ‘va tutto bene’ fino ad accuse di disfattismo a mio carico”, spiega Catellani.

Che poi continua: “Il Pd, sia a livello regionale che comunale, ha una responsabilità gravissima: ha trascinato nella bancarotta alcune delle aziende tecnologicamente più avanzate della Regione. Comune e Regione si sono letteralmente intestati il progetto Silk Faw, tanto che la sede amministrativa era nell’aeroporto di Reggio Emilia, una società partecipata da Comune e Provincia, che ora è anch’essa danneggiata”, punge la leghista.

Che infine rimarca: “Pensare che due nazioni in competizione globale potessero davvero mettere insieme una joint-venture del genere è pura illusione. Solo chi ha un’ideologia sorpassata poteva credere in un’alleanza così fragile”.

Sulla vicenda intervengono anche Giovanni Tarquini e Carmine Migale, consiglieri di Coalizione civica che aggiungono: “Il fallimento del progetto Silk-Faw si arricchisce di un nuovo capitolo. Apprendiamo oggi dalla stampa che per la liquidazione giudiziale di Silk Sports Car Srl, a fronte di un buco di oltre 20 milioni di euro, la proprietà americana ha dichiarato di essere disponibile a mettere sul piatto per le aziende creditrici, tra cui diverse emiliane, un solo milione di euro”.

Scrivono i due consiglieri comunali: “Le vicissitudini del più grande bluff finanziario della storia reggiana – ovvero il mega stabilimento di supercar ibride ed elettriche, rimasto solo sulla carta, che gli americani di Silk e i cinesi di Faw avrebbero dovuto far sorgere a Gavassa nel 2021 – pare non avere ancora fine. A prescindere dal comportamento del management del gruppo sino-americano, non si può non denunciare la responsabilità politica degli amministratori del PD reggiano e regionale per avere goffamente abboccato alle lusinghe del faccendiere americano Jonathan Krane, accolto con tutti gli onori dall’ex sindaco Luca Vecchi e dall’allora presidente della Regione Emilia-Romagna, ora promosso europarlamentare, Stefano Bonaccini”.

Concludono Migale e Tarquini: “Appartengono a un recente passato i toni altisonanti con cui gli amministratori reggiani e regionali promettevano affari faraonici e ribalta internazionale agli imprenditori emiliani, invitati a partecipare e a sostenere il progetto. Gli stessi imprenditori che oggi si ritrovano a vedersi offrire meno del 5% del valore dei loro crediti. E forse qualcuno si aspetta anche che dicano grazie”.