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Tragedia di Leguigno, la Lav e Avs: “Caccia, attività pericolosa”

18 ottobre 2024 | 19:36
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Tragedia di Leguigno, la Lav e Avs: “Caccia, attività pericolosa”

Gli animalisti: “Ritirate la licenza e l’arma a chi ha sparato”. Burani: “Se sarò eletto, mi impegnerò a limitare l’attività venatoria”

REGGIO EMILIA – La tragica morte di Marco Gentili, un uomo di 68 anni, ucciso da un colpo di fucile mentre raccoglieva castagne nel bosco a Leguigno, in provincia di Reggio Emilia, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la pericolosità della caccia. Gentili è stato colpito accidentalmente da un cacciatore impegnato in una battuta al cinghiale, un evento riportato dai media come un “incidente” legato all’attività venatoria. Tuttavia, queste morti, spesso classificate come incidenti, sono sempre più frequenti, alimentando un crescente sentimento di preoccupazione.

Anna Luce Rossini, responsabile della sede LAV di Reggio Emilia, ha dichiarato che eventi di questo genere non possono essere considerati semplici fatalità. Secondo Rossini, chi utilizza un’arma da fuoco deve essere pienamente consapevole del rischio che il suo colpo possa colpire un essere umano o un animale. Pertanto, chi spara senza accertarsi della sua mira agisce in modo irresponsabile e pericoloso, esponendo gli altri a gravi rischi.

L’incidente che ha causato la morte di Gentili si inserisce in un quadro più ampio. Secondo l’Associazione Vittime della Caccia, nella stagione venatoria 2022/2023 si sono registrati 79 casi tra morti e feriti legati alla caccia: 13 cacciatori e 9 non cacciatori uccisi, oltre a numerosi feriti. Questi numeri evidenziano la necessità di una maggiore regolamentazione e controllo dell’attività venatoria, nonché una riflessione sulla sua compatibilità con la sicurezza pubblica.

Conclude la Lav: “Chiediamo che al cacciatore dal cui fucile è partito il colpo fatale che ha cancellato la vita di una persona, sia immediatamente ritirata la licenza di caccia e sequestrata ogni arma la caccia ogni anno causa la morte di milioni di animali selvatici ed è un rischio elevato anche per le persone, come dimostra quanto accaduto a Leguigno”.

Paolo Burani, candidato alle elezioni regionali per l’Alleanza Verdi Sinistra, ha espresso solidarietà alla famiglia di Gentili, sottolineando al contempo la pericolosità della caccia, definendola un’attività invasiva che può estendersi anche in aree private e in prossimità delle abitazioni. Burani ha promesso che, in caso di elezione, si impegnerà a limitare l’attività venatoria e a tutelare la biodiversità e la sicurezza delle persone che vivono o frequentano le aree naturali.

Conclude Burani: “Se sarò eletto nelle elezioni regionali del 17 e 18 novembre che mi vedono candidato come capolista a Reggio Emilia e provincia per AVS (Alleanza Verdi Sinistra) continuerò a lottare dalla parte degli animali, selvatici e domestici, per limitare l’attività venatoria, per tutelare la biodiversità ed estendere le aree protette”.