
Il sindacato: “Grave il mancato coinvolgimento della commissione sull’assegnazione degli appartamenti confiscati alle mafie: riapriamo la discussione”
REGGIO EMILIA – “La decisione dell’Associazione Libera di interrompere la propria partecipazione alle riunioni della Commissione mista per la legalità del Comune di Brescello è un segnale forte e chiaro che la nuova amministrazione Brescellese dovrebbe tenere in grande considerazione”. Cosi Luca Chierici, segreteria Cgil provinciale e Davide Fellini, responsabile Cgil della zona di Guastalla in una nota che muove dalla vicenda che vede protagonista Libera.
Proseguono i due sindacalisti: “Senza entrare nel merito degli episodi citati da Libera, a partire dalle dichiarazioni dello scrittore Emilio Tringali, che come Cgil non condividiamo, e preso atto che non vi è stata da parte del sindaco di Brescello una presa di distanza dalle stesse, non possiamo che condividere con Libera che la decisione presa dalla giunta e dal consiglio comunale di Brescello relativamente alla destinazione degli appartamenti confiscati (destinati al Comune stesso) dimostra una grave sottovalutazione di quanto accaduto nel Comune nel recente passato. Di mafia, ‘ndrangheta e criminalità organizzata occorre discutere per evitare che si abbassi la guardia, e per farlo vanno utilizzati tutti gli strumenti a disposizione, a partire dal riconoscimento di un ruolo effettivo della Commissione mista che non può ridursi ad una assise che prende atto di decisioni già assunte”.
Già dalla metà di luglio scorso la Cgil, assieme a Libera, chiedeva al sindaco Fiumicino di coinvolgere la Commissione nel processo decisionale relativo all’assegnamento degli appartamenti confiscati (poi assegnati al Comune stesso), richiesta che non ebbe risposta mentre qualche giorno dopo l’amministrazione comunale approvava in Giunta la destinazione degli alloggi a “locazione attiva”, ratificando poi la decisione nel Consiglio comunale del 30 settembre scorso.
Spiegano Chierici e Fellini: “Riteniamo grave il mancato coinvolgimento della Commissione mista, segnalando anche che il 22 ottobre, insieme a Libera, Auser e ANPI Reggio Emilia, abbiamo chiesto di riconvocare la Commissione stessa per rimettere in discussione proprio la destinazione di tali alloggi, richiesta che nuovamente è ad oggi ancora senza riscontro. Fatta salva ogni valutazione e verifica in merito alla legittimità della scelta del Comune avvenuta senza valutare prima se vi fosse la possibilità di mettere a bando gli stessi per finalità istituzionali o sociali, resta il vulnus politico relativo al mancato coinvolgimento delle Associazioni aderenti alla Commissione mista per la legalità”.
E concludono: “L’Emilia-Romagna e Reggio Emilia sono tuttora territori a grande permeabilità malavitosa e occorre l’impegno di tutti i soggetti, a partire dagli amministratori pubblici, alla massima condivisione di informazioni, idee, iniziative utili ad arginare il fenomeno. Ciò che sta accadendo a Brescello ci pare un cambio di rotta pericoloso che auspichiamo possa essere presto recuperato”.