Conad Ospizio, l’ira del Comitato: “Scavalcata la nostra mozione”
L’assessore Pasini in Commissione: “E’ un fatto ineluttabile, la mia non è una mancanza di rispetto al Consiglio comunale o ai comitati”
REGGIO EMILIA – La firma della convenzione tra Comune di Reggio Emilia e Conadche sblocca la realizzazione del discusso centro commerciale del quartiere Ospizio, fa infuriare i cittadini che osteggiano il progetto. “Questa firma, di cui abbiamo saputo solo poco fa dalla stampa, è stata apposta sorpassando di fatto la mozione popolare che porteremo lunedì in Consiglio comunale, che chiedeva la sospensione dell’iter del piano urbanistico a partire proprio da questo atto”, dice la portavoce del comitato per salvare il “bosco urbano” Ilaria Mezzenzana, intervenuta stasera nella riunione della commissione Territorio e Ambiente.
“Questo ci lascia, sorpresi, sbigottiti e indignati perché secondo noi non rispetta l’impegno preso con i cittadini e anche col Consiglio comunale con cui noi abbiamo appuntamento lunedì”, aggiunge Mezzenzana. Nella replica l’assessore alla Rigenerazione urbana Carlo Pasini evidenzia in premessa “un vulnus di fondo che genererebbe un problema anche dal punto di vista legale”, e cioè il fatto che la mozione popolare chiede al Consiglio comunale di esprimersi su una materia – le varianti dei piani attuativi – che è di competenza della Giunta.
Pasini punta quindi il dito contro il vecchio segretario comunale “che nel suo ultimo giorno di permanenza ha ammesso la mozione alla discussione, ma c’è un errore di forma abbastanza grave”. Tuttavia, continua l’assessore, “non ho chiesto che venisse rivista la decisione del segretario proprio perché volevo dare corso alla discussione in Consiglio, assumendomi la responsabilità delle decisioni che ho preso”.
Nel merito, l’esponente della giunta ricorda poi che “una sentenza del Tar di luglio del 2022 ha imposto al Comune di riprendere tutti i procedimenti urbanistici che aveva sospeso. L’ente ha ottemperato, ma sul Pru Ospizio ha portato avanti in parallelo un ricorso al Consiglio di Stato”. Nel frattempo, ricorda ancora Pasini, “l’attuatore (Conad) ha sollecitato in maniera abbastanza pressante l’atto amministrativo conseguente alla decisione della giunta che aveva riavviato l’iter e io ho rinviato due volte la stipula dal notaio con date già fissate, usando come argomentazione anche il fatto che mancava la sentenza del Consiglio di Stato”.
Che poi, “anche se fosse stata favorevole all’amministrazione non avrebbe comportato la cancellazione del progetto, ma una sua revisione secondo le regole del Piano urbanistico generale”. Infine, una volta emesso il verdetto di palazzo Spada (il 6 novembre scorso) “ho autorizzato il dirigente a firmare la convenzione per evitare danni legali ed erariali”.
Si tratta quindi, conclude Pasini, “di un fatto ineluttabile. Ma la mia non è una mancanza di rispetto al Consiglio comunale o ai comitati. Non è una sfida, ma una presa di consapevolezza che ci sono situazioni amministrative che vengono da lontano e di cui non si può far altro che prendere atto. E ne avremo anche delle altre” (fonte Dire).