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Denuncia il marito dal Pakistan, divieto di avvicinamento per lui

16 novembre 2024 | 11:22
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Denuncia il marito dal Pakistan, divieto di avvicinamento per lui

La misura è stata applicata al 42enne, ritornato in Italia, al suo arrivo a Bergamo: moglie e figli sono al sicuro in Italia

REGGIO EMILIA – Un 42enne pakistano, accusato di maltrattamenti in famiglia, è stato sottoposto ieri mattina, al suo rientro in Italia, a un divieto di avvicinamento a moglie e figli. Le indagini degli investigatori reggiani, coordinate dalla Procura di Reggio Emilia, sono iniziate qualche tempo fa dopo una segnalazione, arrivata dalla moglie dell’indagato, direttamente dal Pakistan, dove il marito e la moglie si erano di recente trasferiti, insieme ai tre figli, dopo diversi anni vissuti a Reggio Emilia.

La donna, dal Pakistan, era riuscita a mettersi in contatto sia con gli assistenti sociali del Comune di Reggio Emilia che con alcune ex insegnanti dei figli, segnalando anni di maltrattamenti, con aggressioni sia fisiche che psichiche, che erano continuati – se non addirittura aumentati – anche dopo il loro trasferimento.

La moglie, inoltre, ha detto di essere molto preoccupata per l’escalation di violenza posta in essere dall’uomo nei suoi confronti negli ultimi tempi e di essere impossibilitata a fare rientro in Italia insieme ai figli, perché il marito, totalmente contrario a questa idea, tratteneva tutti i documenti validi per l’espatrio del nucleo familiare.

A quel punto il personale gli agenti della squadra mobile si sono rivolti alla procura che ha attivato le procedure di collaborazione internazionale, per il tramite dell’ambasciata italiana in Pakistan. Grazie all’intervento delle autorità italiane, in poco tempo la donna ed i figli hanno ottenuto nuovamente i documenti validi per l’espatrio, riuscendo così a far rientro in Italia dove sono stati inseriti in un programma di protezione e collocati all’interno di una comunità in luogo sicuro.

Dopo l’ordinanza del Gip, emanata lo scorso 30 ottobre, ieri mattina gli operatori della squadra mobile di Reggio Emilia sono stati informati dai colleghi dell’ufficio polizia di frontiera di Oro al Serio che l’uomo era tra i passeggeri di un volo in arrivo dal Pakistan all’aeroporto di Bergamo.

Una volta sceso dall’aereo, il 42enne è stato raggiunto dagli agenti che hanno dato esecuzione all’ordinanza e gli hanno intimato il divieto di avvicinarsi alle persone offese, nonché la proibizione di comunicare con loro attraverso qualsiasi mezzo, con anche l’applicazione del braccialetto elettronico, così da segnalarne i movimenti all’autorità di polizia.

L’attivazione della procedura non è particolarmente frequente, vista la sua complessità, ma conferma, una volta di più, l’importanza della cooperazione internazionale tra diversi Stati e, dall’altro, il fondamentale rilievo delle segnalazioni relative ad aggressioni e maltrattamenti subiti da parte delle vittime agli organi competenti, anche, come in questo caso, quando, i protagonisti della vicenda erano ormai lontani dall’Italia.