Elezioni, Pederzoli: “Salario minimo in appalti pubblici”

Il candidato di Avs alle regionali: “Le giunte comunali devono introdurlo nelle loro delibere”
REGGIO EMILIA – “In Italia siamo di fronte ad una vera e propria emergenza salariale: diversamente dalla stragrande parte dei Paesi europei in Italia le retribuzioni diminuiscono e chi lavora è povero”.
Lo scrive Cosimo Pederzoli, candidato di Avs alle regionali del 17-18 novembre in Emilia-Romagna, che aggiunge: “E’ la conseguenza dei colpevoli ritardi del padronato pubblico e privato nei rinnovi contrattuali, delle tassazioni inique che colpiscono ferocemente il lavoro dipendente e non i grandi patrimoni, dei tanti contratti pirata firmati da sindacati inesistenti e associazioni d’impresa di comodo in particolare per quanti lavorano nel mondo degli appalti”.
Alleanza Verdi e Sinistra, Pd, M5S hanno presentato una proposta di legge di iniziativa popolare che ha raccolto centinaia di migliaia di firme per l’introduzione del salario minimo nel nostro Paese, la maggioranza di centro destra l’ha bocciata in Parlamento. Alleanza Verdi e Sinistra chiede, nel programma elettorale per le elezioni in Emilia Romagna, l’introduzione del salario minimo regionale in tutti gli appalti e subappalti gestiti da Enti pubblici.
Scrive Pederzoli: “Come già fatto a Firenze, Napoli, Fiorano Modenese e tanti altri comuni chiedo che in tutti i Comuni della nostra Provincia, a partire da Reggio Emilia, le giunte deliberino ciò che la legge chiede che loro facciano: decine di delibere nelle quali i Comuni reggiani, che sono fra i maggiori datori di lavoro indiretto per il ruolo che giocano come stazioni appaltanti di lavori, opere e servizi, introducono i 9 euro come trattamento minimo per tutte le attività concesse, affidate, assegnate dal Comune a soggetti diversi. Un segno di rispetto per la dignità di chi lavora che la destra al Governo, invece, ha brutalmente buttato nella pattumiera della storia”.