
L’ente ha detto ai sindacati, che vuole rientrare in possesso dello stabile. Dipendenti e clienti in piazza: domani si pronuncia il Tar
REGGIO EMILIA – La storica palestra “Fit Village” di Reggio Emilia, attiva da trent’anni in via Mazzacurati, chiuderà i battenti. Lo ha comunicato oggi il Comune, proprietario dell’area su cui sorge l’impianto gestito dalla società “Play games”, alla delegazione sindacale di Slc e Nidil Cgil che ha incontrato stamattina in municipio. Nel frattempo in piazza Prampolini quasi un centinaio tra dipendenti e utenti della struttura sportiva hanno dato vita ad un festante presidio, improvvisando persino alcuni balli come se si trovassero in sala.
In particolare, a prescindere dai tempi dello sgombero dei locali intimato nei mesi scorsi al gestore (ora sospeso fino al verdetto del Tar atteso per domani), l’amministrazione comunale ha precisato di voler comunque rientrare in possesso dello stabile, per quantificare e poi realizzare una serie di importanti lavori manutentivi “strutturali”, che coinvolgerebbero perfino l’agibilità dell’edificio.

La delegazione trattante di parte pubblica, guidata dal vicesindaco Lanfranco De Franco e dal capo di gabinetto Marco Pedroni (assente il primo cittadino Marco Massari) ha invece aperto alle richieste della Cgil, tutte rivolte alla salvaguardia dei 33 posti di lavoro del Fit Village, tra dipendenti, collaboratori e partite Iva. In primo luogo l’ente locale si è impegnato a convocare, dopo la sentenza del tribunale amministrativo, un nuovo incontro allargato anche alla Fondazione dello sport, soggetto pubblico che raggruppa le associazioni e le società sportive cittadine.
Il Comune ha chiesto inoltre all’attuale gestore una sorta di “informativa” sulle competenze e le mansioni dei dipendenti per eventualmente ricollocarli in altre realtà afferenti sempre alla Fondazione. La seconda richiesta dei sindacati – i cui tempi sono gioco forza più lunghi e non prevedibili – verteva invece sul nuovo bando di concessione (l’attuale scadrebbe il prossimo 31 dicembre) che il Comune dovrebbe emanare per riassegnare la palestra. Slc e Nidil Cgil hanno chiesto di inserire una clausola sociale, ora assente, per il riassorbimento da parte del nuovo gestore dei vecchi lavoratori. La proposta del Comune che va in questa direzione è quella di inserire nel bando “punteggi premianti” per chi si farà carico dei dipendenti.

Se la palestra come oggi è conosciuta non esisterà più, non meno nebuloso è il suo futuro. Il sindaco Massari, incalzato nei giorni scorsi da Coalizione civica (al presidio di stamattina presente il consigliere comunale Dario De Lucia) ha assicurato che la destinazione dell’area resterà sportiva, senza però entrare nel merito di cosa ospiterà. Un’ipotesi che si è fatta strada nelle ultime ore è quella di un centro di danza per Aterballetto, che vede però contrari i frequentatori del centro sportivo, in gran parte anziani che si sottopongono a terapie riabilitative.
Incerta infine anche la posizione dei circa 1.000 abbonati, che rischiano di perdere le somme versate. Proprio su questo punto, il sindaco aveva fatto sapere di aver diffidato la Play games di sottoscriverli perchè “da mesi era ben consapevole che il Comune era orientato a rientrare in possesso del bene anche perché, nelle interlocuzioni avute, era stato chiarito che non ci sarebbe stato spazio dal punto di vista legislativo e normativo di arrivare a ulteriori proroghe della concessione”.

Versione che il gestore smentisce e rimanda al mittente. Un altro capitolo dell’intricata vicenda, che il segretario generale della Cgil Cristian Sesena ha definito stamattina “difficile e in salita” riguarda infine l’esposto che Gisport s.r.l, società rivale della Play Games che da tempo mira ad ottenere la gestione della palestra, ha presentato contro il Comune invocando l’applicazione del principio di rotazione degli affidamenti e contestando che i conduttori attuali della società risultano morosi per 126.000 euro di canoni di affitto non pagati all’ente pubblico proprietario.
“Chiediamo di dare continutà lavorativa a tutti i dipendenti”, ribadisce il segretario provinciale della Slc Cgil Natale Scebba.
“Come? Attraverso un nuovo bando di concessione sportiva emesso dal Comune che preveda una corsia di preferenza per chi assume tutti i dipendenti. Oggi i posti di lavoro sono a rischio”. Ma quella “non è una palestra come le altre: è un posto di benessere a 360 gradi, dove molti anziani trovano sollievo dalla solitudine”, conclude Scebba. “E’ un luogo di comunità, non solo di esercizio fisico e ben diverso dalle palestre odierne che sono dei grandi ‘non luoghi’ privi di contatto umano”, aggiunge Sesena.
“E’ stato un primo incontro, le aperture fatte le abbiamo apprezzate, ma non sono sufficienti. Non molleremo la presa”, garantisce Luca Chierici, della segreteria confederale della Cgil. “La tutela dell’occupazione- conclude infatti Marta di Bernardino del Nidil Cgil- viene prima di tutto”.