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La Fornili: “Montagna ignorata in campagna elettorale”

12 novembre 2024 | 19:11
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La Fornili: “Montagna ignorata in campagna elettorale”

La candidata del Pd: “Serve investire in modo strategico, non assistenziale su questa parte del territorio”

REGGIO EMILIA – “La domanda che chi vive e lavora nella montagna reggiana si chiede è: che montagna vogliamo? La risposta è che vogliamo una montagna da vivere, non da visitare. Dove la gente abita, cresce i figli, lavora, non solo dove va al sabato per un pic-nic o una grigliata due volte l’anno”.

Lo scrive Anna Fornili, candidata del Pd alle regionali, che aggiunge: “La montagna è una parte fondamentale della provincia reggiana, occupa il 40% del territorio e ci vive il 10% della popolazione ma è la grande assente nel dibattito pubblico in questa campagna elettorale per le Regionali”.

Secondo la Fornili la regione Emilia-Romagna “è intervenuta ad hoc in questi anni con interventi sulle aree interne e bandi importanti sull’agricoltura. Pur tuttavia la montagna reggiana vive ancora oggi problemi importanti: il calo demografico che qui si sente più che altrove; servizi alla persona distanti e sempre meno funzionali; la sanità; infrastrutture da potenziate sia fisiche sia informatiche; la manutenzione; il reddito che non rimane sul territorio. Eppure, di questo si parla poco o nulla”.

La candidata fa alcune proposte concrete e tangibili: “Serve investire in modo strategico, non assistenziale su questa parte del territorio. Bisogna trasferire delle eccellenze in montagna, per farla tornare ad essere un punto strategico della provincia. Portare infrastrutture: la fibra deve essere completata per permettere alle imprese di lavorare e di fare smart working. Deve essere potenziata la tratta della Ss 63, così come già richiesto ad Anas più volte negli ultimi anni senza alcuna soluzione, soprattutto nella tratta di Vezzano-Bocco e della Gatta-Pianello”.

E ancora: “Bisogna fare un nuovo patto per la sanità in montagna investendo sulla medicina domiciliare per gli anziani, risolvere il problema dei bandi vuoti per i medici generali e rimettersi in ascolto delle esigenze della comunità, per la questione dell’ospedale Sant’Anna. C’è molto malcontento, ci sono state promesse fatte e non mantenute, inutile tacerlo. Occorre ricominciare a discuterne e trovare una soluzione. Non di meno, serve rivedere la riorganizzazione dei servizi territoriali, ormai in carenza cronica di organico”.

E conclude: “Occorre procedere con la realizzazione dell’invaso di Vetto per risolvere i problemi della gestione delle acque. Serve puntare su manutenzioni, riforestazioni e e infrastrutture in questo settore”.