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Roncocesi, si va avanti sulla demolizione del ponte di via Marx

5 novembre 2024 | 09:07
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Roncocesi, si va avanti sulla demolizione del ponte di via Marx

Il vicesindaco De Franco: “Non si poteva fare altrimenti, ci saranno disagi inevitabili”

REGGIO EMILIA – “L’unico punto su cui si può e dobbiamo lavorare tutti insieme, ciascuno per le proprie competenze, è che Anas acceleri il più possibile la realizzazione della bretella, la cui conclusione è prevista per la primavera-estate del 2025”. Magari “concentrando più forze o trovando soluzioni tecniche, che pure l’azienda sta studiando, per anticipare il più possibile l’opera che mitigherebbe l’impatto negativo”.

Così il vicesindaco di Reggio Emilia Lanfranco De Franco interviene in sala del Tricolore sulla discussa demolizione – prevista in questi giorni – del ponte sulla ferrovia di Via Marx, che collega la via Emilia, la zona industriale di Corte Tegge e le frazioni a est di Reggio passando per Roncocesi. L’intervento è attuato da Anas nell’ambito dei lavori di completamento della tangenziale nord, opera attesa per 40 anni dalla città del Tricolore.

A sparigliare le carte, suscitando la rabbia dei residenti delle aree interessate, è il fatto che la demolizione del ponte e la sua sostituzione con un sottopasso avvenga, diversamente da quanto era stato annunciato ai cittadini un anno fa, senza che la bretella di uscita a Cavazzoli sia stata completata. Dunque i residenti di frazioni come Roncocesi, Cavazzoli e Pieve Modolena si troveranno costretti a utilizzare come uniche vie di transito due strette strade (via Rinaldi e via Villana) non strutturate per sopportare il carico veicolare e il traffico pesante da cui saranno investite.

A “forzare la mano” ad Anas, che ha deciso di anticipare il cantiere previsto appunto l’anno prossimo, è stata a sua volta Rfi. Perché, come spiega De Franco, i lavori della tangenziale reggiana prevedono tre stralci (due su via Marx e uno per realizzare l’asse attrezzato di via Hiroshima) in cui sarà necessario un “fermo treno” sulla linea dell’alta velocità Milano-Bologna nelle ore notturne (da mezzanotte alle quattro del mattino).

Questa operazione, che Rfi aveva preventivato nel 2025, è stata “scalzata” da altri interventi sulle proprie infrastrutture da parte della società ferroviaria. Che quindi, dice ancora il vicesindaco, “ha comunicato ad Anas che la finestra per la demolizione del cavalcavia ferroviario era adesso o non ci sarebbe stata certezza sulla tempistica dei lavori”.

E’ chiaro, “che nell’economia di un cantiere che movimenta 100 milioni di risorse finanziate dallo Stato, Anas ha scelto di anticipare la demolizione”. De Franco ammette quindi: “Ci saranno dei disagi, ma questo non dipende dal Comune, nè da Anas nè, in una certa misura da Rfi”. Il tema ha infiammato la parte finale del Consiglio comunale di lunedì, in cui sono stati discussi due ordini del giorno. Uno del Pd propone una serie di misure compensative sul traffico, con l’ausilio anche della polizia locale.

Più “tranchant” la proposta di Coalizione civica, che ha chiesto al Comune di “battere i pugni con Anas” per ritardare la demolizione del ponte fino al completamento della bretella. “Abbiamo ad Anas chiesto un posticipo di sei mesi o un anno e a Rfi di spostare il ‘fermo treno’- sottolinea infine il vicesindaco- ma la risposta purtroppo è stata no”.