Vecchi (Fiom): “Boom cassa integrazione frutto di crisi strutturale”

Il segretario Vecchi: “Ma non possono pagarla solo i lavoratori”
REGGIO EMILIA – “Più che un’emergenza, c’è una situazione strutturale di crisi economica dell’industria manifatturiera europea che colpisce anche il nord Italia e soprattutto il nostro territorio. Una crisi che viene pagata dai lavoratori che perdono centinaia di euro al mese e vedono a rischio il posto di lavoro”.
Così Simone Vecchi, segretario provinciale della Fiom Cgil di Reggio Emilia, commenta il dato diffuso dalla Camera di commercio del boom di ore di cassa integrazione nelle aziende del territorio, esplose del + 142% nei primi nove mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Ad utilizzare l’ammortizzatore sociale sono ad oggi 95 aziende metalmeccaniche su 270 totali.
“Agli industriali reggiani che anche oggi sono riuniti per discutere del contratto nazionale vogliamo dire che non si può utilizzare un anno di crisi per giustificare il mancato rinnovo del Ccnl”, prosegue Vecchi. “Perché le imprese reggiane per anni hanno accumulato e visto crescere gli utili a discapito della redistribuzione a favore dei salari. Quindi bisogna tirare fuori tutta la responsabilità del caso, evitare i conflitti e cercare di fare il contratto”, conclude il sindacalista reggiano.