
Il capogruppo di Fdi alle regionali: “Vicenda gestita in modo dilettantesco, senza alcun riguardo per la popolazione di Cavazzoli, Cadelbosco e Roncocesi”
REGGIO EMILIA – “L’amministrazione comunale di Reggio Emilia prende in giro i cittadini e li abbandona al caos, dimostrando un’incapacità sconcertante e un disinteresse totale per i disagi che li affliggono”.
Lo scrive il capolista di Fdi alle Regionali, Alessandro Aragona, a proposito della chiusura improvvisa di via Marx per la demolizione anticipata del cavalcavia ferroviario che, a suo parere, “è stata gestita in modo dilettantesco, senza alcun riguardo per la popolazione di Cavazzoli, Cadelbosco e Roncocesi, ora intrappolata in code chilometriche e smog asfissiante”.
Scrive Aragona: “Ma l’incompetenza e l’arroganza di questa amministrazione non si fermano qui: di fronte alle richieste legittime di posticipare i lavori o di trovare soluzioni alternative per gestire il traffico, il Comune ha risposto con un secco no, ignorando completamente la voce dei cittadini. Non ha voluto nemmeno considerare opzioni che avrebbero potuto alleggerire l’impatto su migliaia di famiglie, dimostrando una chiusura mentale e un’autorità distante dai reali problemi della comunità”.
Secondo il candidato di Fdi alle regionale “invece di prendersi la responsabilità per una pianificazione assente e una comunicazione inesistente, l’amministrazione ha pensato bene di scaricare la colpa su Anas e Rfi, sostenendo di non essere stata informata dei lavori. Una giustificazione vergognosa e imbarazzante: se fosse davvero così, significherebbe che il Comune è considerato irrilevante e inaffidabile a tal punto da non essere coinvolto nella gestione di un’opera così cruciale. Oppure, più probabilmente, è l’ennesima prova di una completa mancanza di organizzazione e coordinamento interno”.
Conclude Aragona: “I cittadini sono esasperati, e giustamente. Non possiamo accettare di essere governati da un’amministrazione che non è capace nemmeno di pianificare interventi che abbiano un minimo di rispetto per chi vive e lavora in questo territorio. Questo ennesimo disastro organizzativo rappresenta un affronto alla dignità della nostra comunità, che merita rispetto e non può continuare a subire l’incapacità di chi dovrebbe tutelarla”.