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Violenza sulle donne, aumentano i casi a Reggio Emilia

20 novembre 2024 | 17:51
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Violenza sulle donne, aumentano i casi a Reggio Emilia

L’associazione “Non da Sola” ha accolto l’anno scorso 382 donne vittime di maltrattamenti, contro le 343 del 2022

REGGIO EMILIA – Nel 2023 sono aumentati gli episodi di violenza sulle donne registrati in provincia di Reggio Emilia. Lo segnalano tutti gli enti riuniti dal 2006 nel tavolo interistituzionale per il contrasto a questo fenomeno, in vista della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere del prossimo 25 novembre.

L’associazione “Non da Sola” che gestisce da quasi 30 anni il centro antiviolenza del Comune capoluogo, ha infatti accolto l’anno scorso 382 donne vittime di maltrattamenti, contro le 343 del 2022. Il questore Giuseppe Maggese ha invece emesso 37 decreti di ammonimento e 16 nell’anno in corso. Inolltre in via Dante sono stati aperti: 51 fascicoli per maltrattamenti (con 2 misure di custodia cautelare di cui una agli arresti domiciliari), 18 per violenza sessuale (2 misure cautelari emesse) e 35 per stalking (che hanno portato ad una misura cautelare e a quattro arresti ai domiciliari).

Le donne che si sono rivolte ai poli territoriali dei servizi sociali del Comune di Reggio sono state 257, a fronte delle 248 di due anni fa. Un incremento dei casi si registra anche al pronto soccorso dove sono state medicate nel 2023 294 donne (18 per violenza sessuale) mentre erano state 257 nel 2022. I casi di violenza seguti dal consultorio familiare sono poi stati 15, contro gli otto dell’anno prima. Infine il forum delle donne giuriste ha chiesto quest’anno 8 ordini di protezione (erano 6 nel 2023) e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati ha accolto l’anno scorso 228 richieste di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, avanzate da donne per contenziosi in materia di diritto di famiglia.

I numeri sono stati presentati mercoledì mattina in municipio a corredo di alcune iniziative di sensibilizzazione, tra cui una campagna realizzata dal Comune in collaborazione con l’artista Gianluigi Toccafondo. “Il messaggio che come amministrazione comunale cerchiamo di diffondere – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Annalisa Rabitti – è che si può uscire dalla spirale della violenza e lavoriamo per costruire una cultura di questo tipo”. Tuttavia, osserva l’assessore, “la violenza sulle donne non è più un’emergenza, ma un fenomeno strutturale, e come tale va trattato con risposte dallo Stato”.

Il prefetto Maria Rita Cocciufa segnala: “Vediamo moltissime violazioni del divieto di avvicinamento e questo ci fa capire che, anche se la legge funziona, queste misure sono ancora viste non come strumenti per far riflettere gli uomini che maltrattano, ma come punizioni ingiuste”. Dunque, aggiunge Cocciufa, “bisogna fare fronte comune per un cambio culturale, non negli uomini adulti, ma nei ragazzi”. In Procura a Reggio Emilia sono intanto arrivate quest’anno 276 denunce, quando nel 2019 si erano fermate a 98. Merito anche, spiega il procuratore capo Calogero Paci, del gruppo specializzato creato sulla violenza di genere, composto da quattro magistrati impegnati a tempo pieno su questo tema, che ha portato “all’accoglimento da parte del Gip del 100% delle misure cautelari richieste”.

Paci sottolinea inoltre che “la fase del processo è quella più delicata, perché spesso chi ha trovato la forza di denunciare ritira poi la denuncia”. Inoltre “quanto più la vittima riesce a documentare quello che ha subito tanto più è probabile una condanna, perchè maltrattamenti e stalking sono fattispecie di reati particolari, per cui un solo episodio non è sufficiente”. Il questore Maggese sottolinea l’efficacia dei provvedimenti amministrativi, mentre per Orlando Narducci, comandante dei Carabinieri reggiani, “ci sono molte comunità, soprattutto nella Bassa, che hanno difficoltà ad accettare il nostro impianto, anche normativo, che regola i rapporti interpersonali e tra coniugi. Qui serve un grosso lavoro culturale”.

Laura Campana di “Non da sola” mette in guardia dai rischi di “vittimizzazione secondaria” delle donne che denunciano, e Ivana Lattuada dell’Ausl fa presente che dei 306 casi di violenza seguiti l’anno scorso, 12 hanno riguardato minori. Il 25 novembre alle 18 la Cgil di Reggio, insieme ad altre associazioni femministe, darà intanto vita ad un presidio con lo slogan: “Ci vogliamo vive, ci vogliamo libere”.