“Antenna di via Ravà: nessuna risposta da sindaco e Comune”

I residenti: “L’amministrazione ha autorizzato la costruzione di un’antenna alta 40 metri a fianco di case ed in un quartiere dove vivono oltre 100 famiglie”
REGGIO EMILIA – Il signor Eugenio Sassi, residente nel quartiere La pulce/Via Ravà, ci scrive a nome delle centinaia di suoi vicini che si troveranno a breve un’antenna telefonica alta 40 metri sopra le proprie case.
Ti svegli una mattina e scopri che, senza cartelli o avvisi, escavatori stanno facendo un profondo buco a 10 centimetri dalla tua recinzione per costruire un’antenna alta 40 metri. Questo è successo in via Ravà (una laterale di via Settembrini) venerdì 22 novembre.
Il Comune ha autorizzato la costruzione di un’antenna alta 40 metri a fianco di case ed in un quartiere dove vivono oltre 100 famiglie. Da allora i residenti hanno chiesto al sindaco ed al comune le motivazioni del posizionamento dell’antenna in quella posizione oltre a tutti i documenti della delibera. Nessuna risposta concreta è mai arrivata ed è evidente la strategia del comune di voler far passare il tempo entro il quale è possibile presentare ricorso al Tar e per consentire a Vodafone di completare i lavori di installazione dell’antenna.
Troppe cose sono inaccettabili per i residenti: il silenzio del sindaco, che non si è mai esposto delegando un imbarazzato assessore, nonostante l’esplicita richiesta di una sua risposta. Perché è stata concessa la costruzione a 10 centimetri dalle case, quando poteva essere realizzata sullo stesso terreno a considerevole distanza dalle case? E’ evidente che se si fosse costruita l’antenna distante dalle case, i costi per Vodafone sarebbero stati superiori, ma a questo punto è evidente che il comune ha privilegiato l’economia dell’operatore telefonico al diritto alla salute dei cittadini reggiani, abbattendone in più drasticamente il valore delle abitazioni.
Il Comune non sta fornendo la documentazione necessaria ai residenti per poter impugnare la decisione e quindi fare ricorso al Tar. Molto sospetta è anche la tempistica: la delibera per la costruzione dell’antenna fu data in sordina nell’agosto 2024 senza dare la minima informazione ai residenti.
I residenti devono autotassarsi per affrontare gli ingentissimi costi legali di un ricorso al Tar. Di questo ne è consapevole il comune che, forte della sua posizione dominante data dalla possibilità di spendere senza limiti soldi pubblici per propri legali, confida in una rinuncia dei residenti per gli eccessivi costi che questi sarebbero chiamati ad affrontare.
Il Comune non aveva pubblicato il piano antenne per il 2024, un documento che avrebbe permesso ai residenti di opporsi preventivamente o trovare mediazioni. Il piano antenne per il 2025 è stato però pubblicato il 22 dicembre 2024 e invitiamo tutti i residenti del comune a prenderne visione per non trovarsi inaspettatamente con le ruspe di fianco a casa.
I residenti stanno raccogliendo le firme per una mozione popolare finalizzata a sospendere i lavori di costruzione dell’antenna, e questa è solo la prima azione di una lotta per far valere i diritti dei cittadini su un’amministrazione distaccata dalla realtà e che privilegia gli interessi economici di una compagnia telefonica a danno dei propri residenti.