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Consumo di suolo, Reggio Emilia seconda in Regione

3 dicembre 2024 | 17:02
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Consumo di suolo, Reggio Emilia seconda in Regione

Rispetto al territorio. Siamo secondi come crescita rispetto all’anno prima (+43). L’Emilia-Romagna è maglia nera in Italia: Ravenna è prima in classifica

REGGIO EMILIA – Se l’Emilia-Romagna è maglia nera in Italia, a livello regionale è Ravenna la città col maggiore consumo di suolo. Lo mette nero su bianco l’Ispra, nel nuovo rapporto nazionale pubblicato oggi con le rilevazioni al 2023. Nel complesso, in Emilia-Romagna l’anno scorso sono stati consumati 200.547 ettari di suolo, ossia l’8,91% contro una media nazionale del 7,16%.

Il picco si registra nella provincia di Bologna, con oltre 33.000 ettari, seguita dal territorio di Modena (29.500), Parma (26.200) e Reggio Emilia (25.200). Guardando le percentuali, invece, il consumo di suolo maggiore si registra a Rimini col 12,5% di territorio cementificato al 2023, seguito dalla provincia di Reggio Emilia (11%), Modena (10,9%) e Ravenna (10,5%).

A livello comunale, invece, è appunto Ravenna a guidare la classifica degli aumenti con 89 ettari in più nel 2023 rispetto all’anno prima, seguita da Reggio Emilia (+43) e Forlì (+35). In percentuale, il Comune più cementificato risulta Cattolica con quasi il 62% di suolo consumato, seguito da Riccione (51,8%) e Fiorano Modenese (36,4%). Ravenna è, insieme a Roma, il Comune col record di consumo di suolo nel periodo di rivelazione 2022-2023 in Italia.

“Ravenna incrementa la sua superficie consumata di altri 89 ettari – si legge nel rapporto – con diverse trasformazioni che hanno interessato la zona portuale, attraverso l’apertura di zone di cantiere per oltre 20 ettari. Da segnalare anche la costruzione di un nuovo quartiere, che occupa, considerando le aree accessorie di pertinenza, una superficie complessiva di sei ettari. Importante trasformazione anche l’ampliamento della SS16 Adriatica, che ha convertito circa 3,5 ettari di suolo da naturale ad artificiale”.

Nella classifica nazionale c’è anche Reggio Emilia, al quinto posto per incremento della superficie consumata (+43 ettari), “confermando le tendenze dell’ultimo periodo – scrive Ispra – le trasformazioni da suolo naturale ad artificiale sono legate principalmente ai cantieri per la realizzazione della SS9 e ai lavori di riqualificazione del parco della Reggia Ducale di Rivalta, con aree temporaneamente consumate e che in previsione verranno rinaturalizzate”.

Secondo il report 2024 di Ispra, il 70% del nuovo consumo di suolo avviene nei Comuni classificati come urbani. Nelle aree dove il nuovo regolamento europeo prevede di azzerare la perdita di superficie naturale a partire dal 2024, si trovano invece nuovi cantieri per 663 ettari in più, edifici per 146 ettari in più e piazzali asfaltati per ulteriori 97 ettari. E’ quindi in calo costante la disponibilità di aree verdi.