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Il dramma di Mauro, il sindacato: “Apriamo una raccolta fondi”

6 dicembre 2024 | 17:19
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Il dramma di Mauro, il sindacato: “Apriamo una raccolta fondi”

Donnarumma, segretrario Fai Cisl: “Siamo commossi. Ora lo Stato deve fare la sua parte”. Papaleo: “Chiediamo al Comune, ai parlamentari e ai consiglieri regionali di mobilitarsi”

REGGIO EMILIA – “Alla riapertura degli uffici, questa mattina abbiamo trovato diverse mail di cittadini reggiani che chiedono di poter sostenere Mauro Malagoli con una raccolta fondi. Una generosità che commuove. Ecco, devo dire grazie al cuore grande di questa comunità che, come noi, si è appassionata alla storia di un lavoratore che non sta ricevendo da quasi un anno la sua cassa integrazione e per questo non può andare in pensione”.

Sono le parole di Daniele Donnarumma, segretario di Fai Cisl Emilia Centrale, il sindacato che ha dato voce alla storia del 61enne reggiano che dal gennaio 2024 non riesce ad ottenere gli assegni Inps per gli ultimi tre mesi di cassa integrazione, affrontando una situazione familiare ed economica disperata. E lo sta facendo da disoccupato, dato che il caseificio reggiano nel quale ha lavorato per quasi 12 anni nel frattempo ha chiuso i battenti.

In tutto questo Mauro ha dovuto gestire la scomparsa della madre, farsi carico di un congiunto con il 60% di invalidità e affrontare una sequela incredibile di inconvenienti, non ultimo la restituzione di un finanziamento acceso per poter restare a galla.

Mauro

Prosegue Donnarumma: “Mauro ci ha chiesto di ringraziare i concittadini che si sono offerti di aiutarlo e gli organi di informazione che hanno voluto raccontare questa storia. Che è la storia di un diritto incredibilmente negato. Ne siamo certi come sindacato e ne è certa, insieme a noi, anche la parte datoriale. Come è possibile che Mauro abbia ricevuto per nove mesi la sua cassa integrazione e poi, per lo stesso lavoratore, improvvisamente, lo Stato non paghi l’ultimo trimestre e nemmeno risponda alle continue richieste di aggiornamento? Chiediamo che lo Stato faccia il suo dovere e sblocchi il pagamento di 3.000 euro di cassa integrazione che spettano a questo lavoratore. Con l’arrivo di quelle risorse ci sarebbero anche i contributi in regola per permettere a Mauro di andare in pensione nel febbraio 2025. Sappiamo che l’Inps di Reggio ha fatto quel che doveva, ora la pratica di Mauro è sospesa a Roma, tra Istituto di previdenza e Ministero del Lavoro. Va ripresa in mano”.

Per questo Cisl, direttamente con la segretaria generale Rosamaria Papaleo, chiede alle istituzioni di Reggio Emilia “di mobilitarsi insieme a noi e di attivare tutti i canali per portare a Mauro e alla sua famiglia la serenità che meritano di avere, dopo tanto dolore. Lo chiedo ai parlamentari reggiani, ai nostri consiglieri regionali. Lo chiedo all’amministrazione comunale di Reggio, la città dove Mauro abita da sempre. Fai Cisl e tutta l’organizzazione sono a disposizione”.