Il dramma di Mauro Malagoli, in un limbo senza cassa integrazione né pensione
5 dicembre 2024 | 12:35
Il 61enne da quasi un anno è in attesa di ricevere gli assegni della cassa integrazione cui avrebbe diritto, ma la pratica è impantanata a Roma. Senza assegni, mancano i contributi e per lui si allontana la salvezza della pensione
REGGIO EMILIA – Mauro Malagoli, reggiano, 61 anni. Mauro ha lavorato per 12 anni al caseificio Boiardo in località San Maurizio, fino alla sua chiusura nel marzo 2024. Da quasi un anno è in attesa di ricevere gli assegni della cassa integrazione cui avrebbe diritto, ma la pratica è impantanata a Roma. Senza assegni, mancano i contributi e per Mauro si allontana la salvezza della pensione. Una vicenda incredibile, che con una inedita alleanza stanno seguendo sia Fai Cisl che la parte datoriale, entrambe allibite per quanto si sta verificando.
Queste le parole di Mauro:
“Chiedo aiuto a Reggio, alle sue Istituzioni, ai suoi giornali: da quasi un anno non riesco ad avere il pagamento degli ultimi tre mesi di cassa integrazione e non so più cosa fare. Parliamo di 3.000 euro e quei soldi mi servono come l’aria per raggiungere la pensione, che è ad un passo. E mi servono per non sprofondare: mantengo una sorella disoccupata con una disabilità al 60%, se la vita aveva un modo per bastonarmi devo dire che ci è riuscita alla grande. Nel 2023 il caseificio ha chiuso e ci ha messi in cassa integrazione speciale, pagata 950 euro al mese. Ho dovuto chiedere soldi ad una finanziaria, perché i primi assegni Inps mi sono arrivati quattro mesi dopo e mi è capitato di tutto. Quel denaro mi serviva per pagare il funerale di mia madre, per mantenere mia sorella che aveva rinunciato al lavoro per seguire la mamma, dato che non potevamo permetterci una badante. E quel lavoro, a quasi 60 anni, mia sorella non l’ha più ritrovato. Non sono ancora riuscito a completare le procedure per eseguire il testamento perché il notaio va pagato subito. ho scoperto perfino che il vecchio casolare di mia madre aveva dei problemi amministrativi e ho speso tutto quel che restava per pagare un geometra. Ogni giorno vivo appeso ad un filo”.