Una squadra senza carattere perde contro i padroni di casa che non vincevano da quasi un anno sul loro campo
REGGIO EMILIA – “Il sonno della ragione genera mostri”: la Reggiana tra le mura della roccaforte ‘Piercesare Tombolato’ viene umiliata da quella che era l’ultima della classe, il Cittadella. Dinanzi ai giornalisti mister Viali afferma: “Negli sguardi dei miei ragazzi non ho visto il fuoco. Quel fuoco necessario per vincere”. Aggiunge: “Abbiamo commesso troppe ingenuità nel corso dell’incontro, pertanto dovremo lavorare soprattutto sul fattore mentale”.
Primo tempo
Prima ancora del fischio d’inizio l’estremo difensore granata Bardi depone alla base della curva occupata da ‘Gruppo Vandelli’/’Teste Quadre’ un mazzo di fiori volto a ricordare Giovanni Di Nuzzo e Iseo Maggiori, storici tifosi della Reggiana recentemente scomparsi. Voltando pagina, incentrando così l’attenzione sul calcio giocato: terzo giro di lancette, Vergara si diletta nel generare un prezioso servizio ma sia Ignacchiti sia Lucchesi arrivano in ritardo all’appuntamento con la sfera. Sei minuti dopo Portanova, da calcio piazzato, non inquadra lo specchio di porta. Con il trascorrere del tempo l’opera narrativa scritta da Cittadella e Reggiana diviene assai soporifera. Da riportare a onor di cronaca è l’uscita anticipata dal rettangolo verde, causa risentimento muscolare, di Negro. Al suo posto subentra Piccinini. A risvegliare dal letargo il lettore è Bardi in grado di rendere quantomeno avvincente il finale del primo capitolo dilettandosi nel disinnesco delle bombe piazzate in sequenza da Pandolfi e Vita.
Secondo tempo
Il non gioco della Reggiana si tramuta in un gradito omaggio alla squadra di casa che passa in vantaggio al sessantaduesimo minuto grazie alla zampata vincente di Pandolfi. La tifoseria emiliana manifesta il suo disappunto per l’evanescenza di un gioco che non è sport, ma solo banalità. A gongolare è ancora una volta la formazione veneta dal momento che a sfondare la rete provvede Tronchin. Vi è spazio anche per osservare Gondo (che ha rilevato in corso d’opera Libutti) riaccendere con un guizzo felino la speranza in casa granata. Il terminale offensivo emiliano prova a ripetersi, ma il possibile raddoppio si stampa sulla traversa. Sullo scorrere dei titoli di coda a infierire ulteriormente sull’animo avvilito dei tifosi reggiani è Rabbi. La Reggiana soccombe così al cospetto del peggior attacco della serie B. Ora viene da chiedersi come sia possibile che il carattere costruito da anni di gloria sportiva sia evaporato così facilmente.
Il tabellino
A.S. CITTADELLA – A.C. REGGIANA 1919: 3 – 1
Marcatori: 62’ Pandolfi (C), 78’ Tronchin (C), 84’ Gondo (R), 96’ Rabbi (C).
A.S. CITTADELLA (3-5-1-1): Kastrati: Salvi, Negro (dal 30’ Piccinini), Carissoni; D’Alessio, Tronchin, Casolari (dal 86’ Pavan), Branca (dal 59’ Ravasio), Masciangelo; Vita; Pandolfi (dal 86’ Rabbi). A disposizione: Scquizzato, Rizza, Magrassi, Cassano, Desogus, Voltan. Allenatore: Alessandro Dal Canto.
A.C. REGGIANA 1919 (4-1-4-1): Bardi; Sampirisi, Meroni, Lucchesi, Libutti (dal 69’ Gondo); Kabashi; Marras (dal 77’ Maggio), Ignacchiti (dal 77’ Sersanti), Portanova, Vergara (dal 89’ Okwonkwo); Pettinari (dal 77’ Vido). A disposizione: Motta, Sposito, Nahounou, Fontanarosa, Fiamozzi, Reinhart, Stulac. Allenatore: William Viali.
Arbitro: Andrea Colombo sez. di Como (Assistenti: Luigi Rossi sez. di Rovigo, Vittorio Di Gioia sez. di Nola. IV Ufficiale: Cristiano Ursini sez. di Pescara. VAR: Alessandro Prontera sez. di Bologna. AVAR: Marco Serra sez. di Torino).
Note – Ammoniti: Pettinari, Bardi, Ravasio, Sampirisi, Vita, Dal Canto (allenatore Cittadella per lingua troppo lunga), Maggio. Angoli: 4 – 1. Recupero: 1’ pt. – 5’ st.