Uccise l’ex fidanzata, Turetta condannato all’ergastolo

Per il femminicidio di Giulia Cecchettin: escluse le aggravanti della crudeltà e dello stalking. Risarcimento di 500mila euro al padre
VENEZIA – La Corte d’Assise del Tribunale di Venezia, presieduta da Stefano Manduzio, ha condannato Filippo Turetta all’ergastolo per l’omicidio pluriaggravato di Giulia Cecchettin, sua ex fidanzata. Il 22enne, reo confesso, è stato riconosciuto colpevole anche di occultamento di cadavere e porto abusivo d’armi.
“È stata fatta giustizia, la rispetto”, ha dichiarato Gino Cecchettin, padre della vittima, subito dopo la sentenza. Tuttavia, ha espresso il suo dolore e una riflessione più ampia: “Abbiamo perso tutti come società. La violenza di genere non si combatte solo con le pene, ma con la prevenzione. Come essere umano mi sento sconfitto, come papà non è cambiato nulla rispetto a ieri”.
L’avvocato di Turetta, Giovanni Caruso, ha definito prevedibile la condanna all’ergastolo, sottolineando l’importanza di una difesa adeguata. “Aspettiamo di leggere le motivazioni, poi valuteremo se presentare appello”, ha dichiarato. L’esclusione di due aggravanti su tre è stata riconosciuta dalla difesa come un parziale risultato tecnico.
Oltre alla condanna, la Corte ha disposto una provvisionale di 500mila euro per Gino Cecchettin, padre della vittima, e ulteriori risarcimenti di 100mila euro ciascuno ai fratelli Elena e Davide e 30mila euro ciascuno allo zio Alessio e alla nonna Carla Gatto.
Filippo Turetta è stato inoltre interdetto dai pubblici uffici e la sentenza sarà pubblicata nei comuni di Venezia, Vigonovo (residenza di Giulia) e Torreglia (paese d’origine dell’imputato).
Durante la lettura della sentenza, Turetta è rimasto immobile, con gli occhi chiusi e il volto impassibile. Dall’altra parte, Gino Cecchettin ha mantenuto uno sguardo fermo verso il banco della giuria, in un silenzio composto e carico di dolore.