Albania, i giudici dispongono la liberazione di 43 migranti

Dovranno tornare in Italia: è la terza bocciatura. La decisione dei magistrati della Corte di Appello di Roma con rinvio alla Corte di giustizia europea
ROMA – I giudici della Corte di Appello di Roma hanno disposto la liberazione di alcuni dei 43 migranti trattenuti nei centri in Albania e il loro ritorno in Italia. La decisione segue il rinvio degli atti alla Corte di Giustizia Europea, che dovrà pronunciarsi sulla legittimità della procedura adottata dal governo italiano.
Nel provvedimento si sottolinea che “poiché per effetto della sospensione è impossibile osservare il termine di quarantotto ore previsto per la convalida, deve necessariamente essere disposta la liberazione del trattenuto”, come già stabilito dalla Corte Costituzionale in casi analoghi.
I migranti si trovavano nel centro di Gjader, dove erano stati trasferiti dopo il loro arrivo in Italia. Dei 49 iniziali, sei erano stati già rimpatriati perché minorenni o vulnerabili. Le richieste di asilo dei rimanenti 43 erano state giudicate “manifestamente infondate” dalla Commissione territoriale, lasciando ai richiedenti appena sette giorni per fare ricorso contro il rigetto, un termine definito dall’ASGI come in contrasto con la Costituzione e le norme europee.
Questa pronuncia è la terza bocciatura di simili trattenimenti. Già a ottobre e novembre, i giudici avevano ordinato il ritorno in Italia di migranti trattenuti nello stesso centro, evidenziando difficoltà nel riconoscere alcuni Stati come “Paesi sicuri” e dubbi sulla compatibilità dei provvedimenti governativi con il diritto europeo.
Il 25 febbraio è attesa una pronuncia dalla Corte di Giustizia Europea per chiarire la compatibilità della normativa italiana con le direttive comunitarie.