Casa, il Comune vuole convincere mille proprietari ad affittare
Previsti un fondo di garanzia in caso di morosità, contributi per le spese relative al contratto di locazione o per le piccole manutenzioni
REGGIO EMILIA – Sono circa 1.400 gli alloggi lasciati sfitti a Reggio Emilia dai privati che il Comune prova a “rimettere in circolo” per contenere l’emergenza abitativa dei ceti medi. L’amministrazione lo fa aderendo al Patto per la casa della Regione e lanciando una campagna (da oggi in rete e da giovedì con affissioni cartacee) per convincere i proprietari reticenti a dare i loro appartamenti in locazione ad un canone calmierato, a fronte di specifiche garanzie e agevolazioni previste dal patto. Ad esempio l’accesso ad un fondo di garanzia in caso di morosità dell’inquilino, a contributi per le spese relative al contratto di locazione (come per la certificazione energetica dell’alloggio) o per le piccole manutenzioni e l’applicazione di una aliquota Imu ridotta.
Gli inquilini – nuclei familiari con Isee tra i 9.360 e 35.000 euro – si rapporteranno con Acer a cui la Regione ha assegnato il ruolo di intermediario. Le risorse stimate in arrivo per il Comune di Reggio sono pari a 150.000 euro. “L’emergenza casa è un problema reale, che rende la nostra città anche poco attrattiva”, spiega l’assessore comunale Annalisa Rabitti. “Il tema degli affitti brevi incide sulla mancanza di alloggi, ma nemmeno in modo così significativo perché parliamo di circa 350 immobili affittati per brevi periodi, a fronte di 1.400 sfitti, per cui ce ne sono 1.000 disponibili”.
Aderendo al Patto per la casa, conclude Rabitti, “cerchiamo di dare fiducia ai proprietari che, grazie ad Acer che fa da intermediario e garante, i proprietari di immobili possono affittare ‘senza pensieri’ e impegnarsi su un tema,importante per la città”. Il tema della casa, aggiunge l’assessore regionale Giovanni Paglia, “non riguarda più solo la coesione sociale, ma anche la sostenibilità e lo sviluppo economico del territorio. Con questo progetto cerchiamo infatti di evitare consumo di suolo con nuovi interventi edilizi e di favorire l’immissione sul mercato di alloggi sostenibili, richiesti in particolare dalle categorie di lavoratori del servizio pubblico (trasporti, sanità, scuola) di cui i nostri cittadini hanno bisogno”.
Marco Corradi, presidente di Acer Reggio Emilia, ricorda che l’azienda “gestisce oltre 600 alloggi a canone calmierato di cui 317 di proprietà di privati” e illustra i vantaggi economici per i proprietari che aderiranno alll’iniziativa. “Un appartamento di 70 metri quadri con due camere da letto costa in media 2.200 euro all’anno se lasciato sfitto. Dato in locazione comporta invece, al netto delle spese, un guadagno annuo di 5.700 euro”.