
In netta controtendenza con i dati nazionali e, soprattutto, locali, nell’anno appena trascorso il cinema comunale segna un +11,86% di incassi e un +11,78% di presenze, con quasi 39mila spettatori totali
REGGIO EMILIA – Com’è andato l’anno cinematografico appena trascorso? Nel 2024, a livello nazionale, il mercato cinematografico ha registrato un incasso totale di circa 493,9 milioni di euro con 69,7 milioni di biglietti venduti. Numeri sostanzialmente in linea con quelli del 2023, anche se con una lieve flessione su incassi (- 0,4%) e presenze (- 1,3%). Una flessione più marcata, invece, si registra a livello cittadino.
A Reggio Emilia, infatti, sempre rispetto al 2023, i cinema della città (Uci Cinemas, Alcorso, Olimpia e Rosebud) hanno registrato complessivamente – 5,1% di incassi e – 4,4% di presenze. In questo panorama emerge con forza il Cinema Rosebud che, in controtendenza con la situazione nazionale e, soprattutto, con l’andamento delle altre sale reggiane, ha chiuso il 2024 con dati molto positivi, registrando, rispetto al 2023, +11,86% di incassi e +11,78% di presenze, con quasi 39mila spettatori totali.
Dati molto positivi per una monosala e per un cinema d’essai che confermano l’affezione del pubblico nonché l’alta qualità della proposta culturale del Cinema Rosebud, un’offerta ampia ed eterogenea che, oltre ai tanti film proposti, comprende anche appuntamenti culturali diversificati quali corsi di cinema, incontri con registi, attori e protagonisti del mondo del cinema e progetti rivolti alle scuole del territorio finalizzati alla costruzione di sguardi e di sensibilità alla cultura cinematografica tra giovani e giovanissimi. In questo senso, una rassegna unica nel suo genere è “L’Officina visionaria”, lo storico progetto ideato dall’Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia che, in oltre vent’anni di attività, ha visto la partecipazione di circa 125mila tra studenti e professori.
L’anno appena trascorso ha visto inoltre il 40esimo compleanno del cinema comunale, uno “splendido quarantenne” come direbbe Nanni Moretti, lui che il Rosebud lo ha tenuto a battesimo nel lontano 1984. Il Cinema Rosebud si attesta come una delle esperienze più qualificanti della vita culturale cittadina, un’eccellenza nel campo della promozione della cultura cinematografica riconosciuta a livello nazionale. Un traguardo davvero significativo che va consolidandosi sempre più di anno in anno, reso possibile grazie ad una politica culturale, portata avanti nel corso del tempo, che ha visto l’avvio di una serie di proficue collaborazioni.
Tra queste, ad esempio, l’adesione nel 2010 a Europa Cinemas, il network che riunisce le sale d’essai europee e, ancora prima, l’ingresso nella F.I.C.E. (Federazione Italiana Cinema d’Essai). Negli ultimi vent’anni si è potenziata inoltre la collaborazione con la Cineteca di Bologna, realtà riconosciuta a livello internazionale con la quale il Rosebud porta avanti un lavoro costante di riscoperta dei grandi capolavori del passato in versione restaurata, ma non solo. Sempre più le case di distribuzione cercano di fare uscire i titoli migliori proprio al Rosebud. Nel corso del tempo sono approdati al Rosebud grandi registi e protagonisti del mondo del cinema quali G. Tornatore, A. Kiarostami, A. Lattuada, G. De Santis, M. Monicelli, E. Kusturica, E. Scola, E. Reitz, P. Weir, F. Wiseman, G. Tornatore, Pif, A. Gitai, V. Mastandrea, L. Marinelli, B. Fiorello e tantissimi altri.
L’attività del Cinema Rosebud, basata sulla multiprogrammazione, si è ripresa molto bene dopo la pandemia, che ha purtroppo segnato un duro colpo per tutto il sistema cinematografico. A Reggio Emilia, ad esempio, a seguito della chiusura del Cinema Cristallo e Jolly, sono rimaste attive solo tre monosale (Alcorso, Olimpia e Rosebud), mentre prima della pandemia nell’area metropolitana operavano cinque cinema. Alla luce di ciò, il Rosebud si conferma ancora più importante per quell’azione di formazione alla cultura cinematografica a tutti i livelli, per la creazione di quello sguardo libero, inclusivo e attento alle tematiche sociali e culturali oltre che per il ruolo di presidio sul territorio.