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Commemorato l’eccidio di don Pasquino Borghi e 8 antifascisti

30 gennaio 2025 | 18:01
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Commemorato l’eccidio di don Pasquino Borghi e 8 antifascisti

Il sindaco Massari: “Don Pasquino e i suoi hanno concluso la loro vita con coraggio e dignità, dimostrando che si poteva morire per una patria vera, non quella violenta e nazionalista che il fascismo aveva imposto”

REGGIO EMILIA – E’ stato commemorato stamani al poligono di tiro di Reggio Emilia l’eccidio di don Pasquino Borghi e altri otto patrioti – Ferruccio Battini, Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, Enrico Menozzi, Contardo Trentini ed Enrico Zambonini – avvenuto il 30 gennaio 1944 per mano dei fascisti.

Alla commemorazione – che ha previsto anche la messa di suffragio celebrata nella Basilica della Ghiara e la deposizione di una corona d’alloro presso la lapide commemorativa di vicolo dei Servi dove sorgeva il carcere in cui vennero rinchiusi gli antifascisti prima dell’esecuzione – è intervenuto il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari.

Borghi

Al messaggio del sindaco Massari è seguito quello del presidente di Alpi-Apc Elio Ivo Sassi in rappresentanza delle Associazioni partigiane; poi le testimonianze degli studenti della classe IV-G del Liceo Matilde di Canossa. Hanno partecipato alla giornata anche gli studenti delle classi dell’Istituto comprensivo Don Pasquino Borghi.

Ha detto il sindaco Massari: “Don Pasquino e i suoi hanno concluso la loro vita con coraggio e dignità, dimostrando che si poteva morire per una patria vera, non quella violenta e nazionalista che il fascismo aveva imposto, ma per una patria che fosse il sentimento comune di tutti i membri della stessa comunità, locale e nazionale. A 81 anni da quel giorno il ricordo diventa una risorsa per tutti noi, nella consapevolezza che soltanto la Memoria difende una comunità dallo spaesamento e dalla perdita della propria identità. La Memoria ci dice qual è stata la nostra strada finora, i nostri punti alti e le cadute, ci consente di fermarci a riflettere sul nostro oggi e, così facendo, di pensare e progettare il nostro domani. In luoghi come questo poligono, come a Cervarolo, a Casa Cervi, a Tapignola stanno le nostre radici, le radici di una Repubblica e di una Costituzione che non possono che essere antifasciste, perché da quella lotta sono nate, dalla vittoria contro il progetto nazista e fascista di dominio dell’Europa hanno tratto, a pieno titolo, tutta la loro legittimazione. Questi sono i nostri punti fermi e non ci stancheremo di ripeterlo”.

Ha aggiunto il sindaco: “Significativamente questa giornata cade a breve distanza dal 27 gennaio, Giorno della Memoria, giorno in cui abbiamo ricordato la Shoah e abbiamo detto ad alta voce, a tutti, “mai più”. Mai più l’antisemitismo, mai più un progetto di potenza fondato sulle teorie di supremazia della razza, mai più la distruzione scientifica della vita e della dignità umana. Non dobbiamo stancarci di ripeterlo anche se questo momento storico e politico sembra voler riportare indietro la storia proprio a quei tempi drammatici. Sentiamo di nuovo la parola “deportazione” non solo proclamata, ma applicata senza pietà, senza regola che non sia la legge del più forte. Vediamo l’antisemitismo rinascere in Europa e nella nostra Italia”.