Fit Village, la protesta dei clienti: “Nessuno ci ha risarcito”

Il signor Fornaciari: “Molti di noi avevano sottoscritto abbonamenti validi fino al giugno 2025 e ora si trovano senza alcuna possibilità di rimborso o di proseguire l’attività”
REGGIO EMILIA – “Mi chiamo Ivon e sono un iscritto del Fit Village di Reggio Emilia. Vi scrivo per segnalare una situazione che sta creando forte disagio tra me e molti altri iscritti. La palestra Fit Village ha recentemente annunciato la chiusura definitiva, attribuendone la responsabilità al Comune di Reggio Emilia. Tuttavia, questa comunicazione non chiarisce le numerose problematiche che stanno emergendo. Molti di noi avevano sottoscritto abbonamenti validi fino al giugno 2025 e ora si trovano senza alcuna possibilità di rimborso o di proseguire l’attività”.
Il signor Ivon Fornaciari ci ha scritto segnalando la situazione che stanno vivendo molti iscritti della palestra che ha cessato l’attività il 9 dicembre scorso. Come è noto, dopo una lunga battaglia legale al Tar, il Fit Village, ha dovuto chiudere dopo che, nel novembre scorso, il Tar ha stabilito che l’ordinanza emessa nei mesi scorsi dal Comune di Reggio Emilia, che intimava il rilascio dei locali della palestra “Fit Village” di via Mazzacurati, pena lo sgombero coattivo, era legittima.
La convenzione si rinnovava di anno, ma, a un certo punto, il Comune ha deciso di non rinnovarla dopo l’ultima scadenza, il 30 giugno scorso, intimando lo sfratto ai proprietari. Ne è nato un lungo braccio di ferro al termine del quale la palestra ha deciso di chiudere i battenti. Il problema è che molti clienti hanno sottoscritto abbonamenti per diversi mesi o, addirittura, fino al 30 giugno 2025. Soldi che, almeno per ora, sembra che non siano stati risarciti.
Da quanto i clienti ci hanno raccontato, di solito funzionava così. Il Comune rinnovava la convenzione a fine giugno e la palestra faceva sottoscrivere gli abbonamenti a partire da quella data. Così è avvenuto anche l’anno scorso, ma la palestra, poi, ha chiuso in seguito alla sentenza del Tar.
Francesco, per esempio, ci racconta: “Tra me e mia madre abbiamo due mesi di abbonamenti mai pagati e mai usati: sono 160 euro in tutto. Sapevamo che il Comune non aveva rinnovato la convenzione? Diciamo che se ne parlava, ma a livello interno. Si sapeva di alcune vicende e questioni, ma non è mai stata ufficializzata la crisi fino alla prima udienza in tribunale. Tra giugno e settembre non si sapeva nulla. Da settembre in poi abbiamo iniziato a preoccuparci tutti. Il saldo degli abbonamenti andava fatto entro il 30 giugno. Io l’ho fatto. Ogni anno, perché c’era il rinnovo della convenzione. Poi c’è gente che aveva pochi mesi, ma anche alcuni che avevano pagato un anno”.
Altri clienti che abbiamo contattato, che hanno preferito non comparire, ci hanno confermato purtroppo la stessa situazione. Destino diverso per i dipendenti e i collaboratori che, almeno stando a quelli che abbiamo contattato, alla fine sono stati pagati e hanno ricevuto le loro spettanze.